Com’è andata l’idea dei nomi sulle bottiglie di Coca?

Molto bene, pare, a conti fatti: le vendite sono aumentate del due per cento, invertendo una tendenza al ribasso che durava da anni

L’idea di permettere agli acquirenti di comprare lattine e bottiglie di Coca-Cola con il loro nome stampato sopra ha avuto un grande successo. Secondo il Wall Street Journal, la campagna lanciata nell’estate del 2014 in Usa, dopo il buon risultato in Australia nel 2011 e di seguito in altri paesi come Gran Bretagna e Italia, ha fatto aumentare le vendite di Coca-Cola del due per cento, invertendo una tendenza al ribasso che durava da nove anni. La campagna è oramai terminata anche negli Stati Uniti, ma visto il successo la società sta pensando di riproporla l’anno prossimo (in altri paesi sono in corso esperimenti simili, come quello dei versi delle canzoni che è stato introdotto in Italia nel 2014).

share a coke

La campagna “Share a Coke” (“Condividi una Coca”) ha riguardato più di ottanta paesi ad oggi e ha avuto un funzionamento piuttosto semplice: Coca-Cola ha stampato migliaia di etichette dove il suo solito logo era sostituito da una piccola scritta in alto, “Share a Coke with” (“condividi una Coca con”), e da uno tra i nomi più diffusi nel paese verso il quale era destinata l’etichetta. Oltre ai nomi di persona si potevano trovare anche etichette con scritte come “Amici”, “Famiglia” o “BFF”, la sigla inglese che sta per “Migliori amici per sempre”.

La campagna era destinata in particolare ai giovani. Negli Stati Uniti, ad esempio, Coca-Cola ha stampato milioni di etichette con i nomi più diffusi tra i ragazzi intorno ai vent’anni e le ha incollate sulle bottiglie da due litri. Tra i nomi più usati ci sono stati Alex, Jess e Chris. Durante eventi particolari, come presentazioni o concerti promozionali, è stato anche possibile stampare etichette con scritte completamente personalizzate. Negli ultimi anni le vendite di Coca-Cola sono state danneggiate dalle numerose campagne contro le bevande zuccherate e da un generale cambio di abitudini nell’alimentazione degli americani, i più grandi consumatori di bevande gassate al mondo.

In tutto sono state create circa due milioni di bottiglie di Coca-Cola personalizzate. Visto che soltanto i nomi più diffusi erano disponibili in grandi quantità, alcune persone con nomi insoliti hanno fatto lunghi viaggi per trovare le bottiglie con l’etichetta giusta. Alyssa Lescalleet, ad esempio, ha raccontato al Wall Street Journal che lei e suo marito Shane hanno cercato due bottiglie con i loro nomi per tutta l’estate. Dopo aver girato tutto lo stato dell’Ohio, negli Stati Uniti, hanno finalmente trovato le due bottiglie con i nomi “Alyssa” e “Shane”, che ora tengono in soggiorno, vicino alla loro foto di matrimonio.

Molte altre storie simili a quella di Alyssa e Shane sono state raccontante sui social network (uno degli obiettivi della campagna era proprio conquistare il “buzz”, cioè l’argomento di cui tutti parlano su internet in un certo momento). Circa mezzo milione di fotografie di bottiglie personalizzate sono state pubblicate su Instagram con l’hashtag #shareacoke. Altre 350 mila immagini di bottiglie di Coca-Cola virtuali sono state postate su altri social network dopo essere state realizzate sul sito shareacoke.com, che permette di creare delle finte bottiglie con un testo a piacere. Il punto del successo della campagna, secondo Dean Crutchfield – consulente intervistato dal Wall Street Journal – è che una bottiglia di Coca-Cola «è uno dei design più iconici del mondo e il fatto che tu possa mettere il tuo nome su un oggetto del genere crea un’enorme curiosità e genera un gran volume di “fattore wow”».

Foto: Luke Chan/Flickr