È stato convocato il referendum in Catalogna
Il presidente della comunità autonoma spagnola ha firmato il decreto che fissa al 9 novembre la "consultazione": ma il governo di Madrid si oppone
Artur Mas, presidente della Catalogna (comunità autonoma spagnola) ha firmato verso le 10.30 di sabato mattina un decreto che convoca la consultazione sull’indipendenza catalana per il prossimo 9 novembre. Mas ha firmato il decreto alla presenza dei rappresentanti del Parlamento della Catalogna e dei partiti politici che appoggiano il voto. L’oggetto della consultazione sarà “conoscere l’opinione sul futuro politico della Catalogna”. L’idea di Mas è quella di “imitare” il referendum che si è tenuto di recente in Scozia, anche se con la differenza fondamentale che il governo centrale di Madrid, diversamente da quello di Londra, si oppone al voto. A partire dalla firma di Mas, associazioni e partiti politici hanno la possibilità di avviare una campagna elettorale ufficiale per promuovere il voto.
Il testo del decreto era stato approvato dal Parlamento catalano il 19 settembre scorso, il giorno in cui erano arrivati i risultati del referendum fallito sull’indipendenza della Scozia. La legge di fatto inserisce in un quadro giuridico la convocazione di un referendum indipendentista in Catalogna, soprannominato 9-N dalla stampa spagnola. I cittadini dovrebbero rispondere a due domande: “Volete che la Catalogna sia uno stato?” e “Se sì, volete che sia indipendente?”. La legge, utilizzando la parola “consultazione”, ha aggirato la Costituzione spagnola che all’articolo 22 non permette che si tengano referendum se non includono tutti i cittadini del paese: attribuisce cioè allo stato la competenza esclusiva di indire un referendum e impedisce che una sola comunità possa convocarne uno sull’autodeterminazione.
Il governo spagnolo aveva già fatto sapere che cercherà di bloccare la “consultazione” appellandosi alla Corte Costituzionale, la quale potrebbe sospendere il voto fino alla propria decisione, in un processo che secondo il Wall Street Journal potrebbe impiegare alcuni mesi. Il primo ministro Mariano Rajoy, del partito popolare (di centrodestra), ha detto che lunedì il governo esaminerà la questione in una riunione del consiglio dei ministri.
La Catalogna è una regione nordorientale della Spagna di quasi otto milioni di abitanti (circa il 19 per cento della popolazione del paese, che produce il 19 per cento del suo PIL): ha come capitale Barcellona e possiede una propria fortissima identità culturale e storica, a cominciare dalla lingua, il catalano. Dispone già di un proprio parlamento nell’ambito di un complesso sistema di autonomie, che da tempo lavora allo svolgimento di un referendum consultivo sull’indipendenza. Il parlamento catalano aveva annunciato il referendum alla fine del 2013 basandolo su una dichiarazione di sovranità approvata un anno prima, che però la Corte Costituzionale aveva in seguito dichiarato illegittima.