Il business dei distruggitori di iPhone
I video che su YouTube mostrano con quali modi creativi si può testare la resistenza degli smartphone fruttano un sacco di soldi, racconta il Washington Post
di Caitlin Dewey – Washington Post @caitlindewey
L’iPhone 6 sopravviverà a una caduta da un aeroplano. Sarà anche in grado, per pochi secondi, di resistere alla rotazione distruttiva di un frullatore. Non si graffierà nemmeno, invece, nel caso qualcuno tenti di accoltellarlo.
Sappiamo queste cose non grazie a un comunicato Apple, ma perché alcune persone hanno sborsato 700 dollari per un costoso dispositivo elettronico per poi lanciarlo giù dagli aerei, sparargli con un fucile, immergerlo nell’azoto liquido, e ad ogni modo buttare via i loro soldi.
C’è tutto un filone emergente – e molto molto strano – di video in cui vengono distrutti gli iPhone. Su YouTube ne esistono a dozzine, girati in diverse lingue, e molti di essi hanno superato il milione di visite.
Non è esattamente una novità: ci sono produttori di video su YouTube che campano distruggendo nuovi dispostivi tecnologici. Richard Ryan, che ha distrutto sei differenti iPhone in sei modi diversi, è una specie di pioniere del genere. Negli scorsi mesi, Ryan ha anche sparato a un paio di Google Glass con un fucile subacqueo, e fatto saltare in aria un MacBook Pro con dell’esplosivo C4. Ma sono stati i suoi video con gli iPhone che recentemente hanno fatto superare al suo canale YouTube il milione di iscritti.
L’attrattiva, per lo spettatore, suppongo sia composta da un misto fra interesse scientifico – “fico, guarda come funziona l’azoto liquido!” – consumistico – “che resistenza, ‘sto telefono” – e di riflesso – “non sarei mai in grado di sfasciare una cosa che costa 700 euro”. Per quelli che producono questi video, l’attrattiva è più facilmente immaginabile: secondo Social Blade, un sito che si occupa di statistiche di YouTube, alcuni canali dedicati alla distruzione di oggetti tecnologici fanno guadagnare fino a 28mila dollari al mese.
Il business della pubblicità su YouTube è un altro settore in crescita. Uno studio pubblicato all’inizio del 2014 dal centro di ricerca eMarketer ha previsto che quest’anno YouTube otterrà 1,13 miliardi di dollari di entrate dovute alla pubblicità, il 40 per cento in più di quanto ottenuto nel 2013. I produttori di video vedono solo una frazione di questo denaro, ovviamente: guadagnano infatti in rapporto alle visite che generano i loro video e quale tipo di pubblicità contengono.
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