Simone de Beauvoir e le aspettative del futuro
«Una vita nuova, un’altra vita; ero più emozionata che alla vigilia del mio ingresso alla classe Zero. Distesa sulle foglie morte, lo sguardo stordito dai colori appassionati dei vigneti, mi ripetevo quelle parole austere: laurea, abilitazione. E tutte le barriere, tutti i muri scomparivano. Avanzavo, a cielo aperto, attraverso la verità del mondo. L’avvenire non era più una speranza, lo toccavo. Quattro o cinque anni di studi, e poi tutt’un’esistenza che avrei modellata con le mie mani. La mia vita sarebbe stata una bella storia che si sarebbe avverata a mano a mano che me la fossi raccontata.»
Simone de Bauvoir, Memorie di una ragazza perbene, 1958. Qui nella traduzione di Bruno Fonzi per Einaudi.
Foto: Simone de Beauvoir (Hulton Archive/Getty Images)