Le strette di mano ai tempi di ebola
Nei paesi dell'Africa occidentale è cambiato il modo di salutarsi, per paura di contrarre la malattia: sono spariti gli abbracci, le strette di mano, i "cinque" e lo "schiocco"
Ad agosto scorso, parlando dell’epidemia di ebola in corso in Africa Occidentale, la presidente della Liberia e premio Nobel per la Pace 2011 Ellen Johnson Sirleaf aveva detto che il virus «sta attaccando il nostro stile di vita, con serie conseguenze economiche e sociali». Mark Doyle, un corrispondente di BBC per i paesi dell’Africa Occidentale, ha spiegato che in effetti la diffusione del virus ha cambiato alcune delle abitudini culturali della popolazione, come quella dei saluti (principalmente baci e strette di mano).
«Una delle cose in cui gli abitanti dell’Africa Occidentale sono davvero bravi è salutarsi a vicenda. Nella maggior parte dei paesi di questa regione, incrociare un passante salutandolo alla nostra maniera – “Ciao, come va?” – e proseguire diritto sarebbe considerata un’assoluta scortesia», scrive Doyle. La consuetudine più diffusa in Africa Occidentale in un caso del genere – per uomini, donne e bambini – è quella di fermarsi, scambiarsi una stretta di mano o anche due, e poi abbracciarsi. Questo scambio di saluti è poi seguito solitamente da pacche sulle spalle, ulteriori strette di mano quando gli interlocutori si trovano d’accordo su qualcosa; e a volte ci si dà anche il cinque.
In Liberia, spiega Doyle, uno dei saluti maggiormente diffusi era una stretta di mano in cui occorre far schioccare le dita. In pratica, ci si dà una specie di cinque basso e poi, facendo scivolare la propria mano su quella dell’altro, si produce uno schiocco con indice, medio e pollice. Più forte è il suono, più grande è l’amicizia, dice Doyle, tanto che «è impossibile immaginare il paese senza il suono di questo schiocco».
L’epidemia di ebola – la cui diffusione avviene tramite il contatto con i fluidi corporei di persone infettate – ha largamente sfavorito questo tipo di pratiche nei saluti, che ormai sono evitate da chiunque specialmente in Liberia, il paese con il più alto numero di morti per ebola finora. Anche la pratica di salutarsi dandosi tre baci sulle guance a vicenda, diffusa nelle parti dell’Africa Occidentale in cui si parla francese, è stata abbandonata. Il personale sanitario utilizza costantemente guanti, tute e altri indumenti che vengono regolarmente lavati, disinfettati ed esposti al sole ad asciugare. In Liberia anche cassiere e cassieri nei supermercati indossano dei guanti mentre lavorano. Tutto questo contribuisce ad aumentare nella popolazione la percezione dell’esistenza di un rischio serissimo di contrarre facilmente il virus.