Cinque grandi Milan-Juventus
Tra le oltre 170 giocate contro dalle due squadre italiane più vincenti tra l'inizio degli anni Novanta e metà degli anni Duemila
Milan e Juventus stasera giocheranno contro, alle 20:45, allo stadio di San Siro a Milano, nella terza giornata del campionato italiano di Serie A. Sono entrambe prime in classifica, insieme alla Roma, e potrebbe essere una partita più equilibrata rispetto a quelle giocate negli ultimi anni, quasi tutte dominate dalla Juventus (la squadra vincitrice degli ultimi tre campionati). È anche una partita molto attesa per una serie di ragioni tecniche – dopo anni di risultati mediocri, il Milan sta mostrando un gioco più convincente – e di incroci particolari: la Juventus è allenata da Massimiliano Allegri, già allenatore del Milan dal 2010 al 2013. E l’attuale allenatore del Milan, Filippo Inzaghi, ha giocato per quattro stagioni nella Juventus, dal 1997 al 2001, segnando complessivamente 57 gol.
Milan e Juventus si sono affrontate 173 volte in partite ufficiali: 64 volte ha vinto la Juventus, 50 volte ha vinto il Milan, e 59 volte hanno pareggiato. Nelle ultime quattro partite giocate, la Juventus ha sempre vinto, spesso dominando: il Milan non vince contro la Juventus da novembre del 2012, quando ci riuscì grazie a un gol su rigore segnato da Robinho.
Per via dei rapporti storicamente positivi tra le due società e tra le relative tifoserie, raramente le partite tra Milan e Juventus sono state caratterizzate da rivalità paragonabili a quelle espresse per esempio nelle partite tra Juventus e Inter o tra Juventus e Roma. Trattandosi però di due delle squadre italiane più vincenti dell’ultimo trentennio – dal 1991 a oggi hanno vinto 15 scudetti su 22 – ci sono state tra l’inizio degli anni Novanta e metà degli anni Duemila diverse partite decisive per l’assegnazione di trofei importanti, o comunque molto attese per il valore tecnico delle squadre che si affrontavano. Ne abbiamo scelte cinque.
5 novembre 1989, Milan-Juventus 3-2
Nella stagione 1989-1990, Juventus, Milan e Inter si contesero per quasi tutto il campionato il ruolo di principale rivale del Napoli – c’era Maradona – per la vittoria dello scudetto. Si sottrassero anche diversi punti a vicenda, favorendo la vittoria finale del Napoli (il Milan si classificò al secondo posto, seguito da Inter e Juventus a pari punti). All’undicesima giornata c’era Milan-Juventus, già molto importante: il Napoli era primo con 16 punti, e Inter e Juventus erano al secondo posto con 14 punti, mentre il Milan – che aveva vinto la Coppa dei Campioni nell’anno precedente, e poi l’avrebbe vinta anche nella stagione ’89-’90 – aveva pareggiato una serie di partite facili e quindi si ritrovava più indietro. Decimo, con 10 punti.
Nel primo tempo fu una partita abbastanza brutta. Nel secondo invece le cose cambiarono: il Milan andò in vantaggio al 52esimo grazie a un rigore segnato dall’olandese Marco van Basten. Poi, nel giro di dieci minuti, la Juventus ribaltò il risultato. Luigi De Agostini segnò un gol su rigore e Salvatore Schillaci segnò il gol del 2-1 alla fine di una bellissima azione in contropiede. Quando sembrava che la Juventus avesse vinto la partita, il Milan ribaltò a sua volta il risultato con un gol su punizione calciato da Roberto Donadoni e un altro gol di van Basten, il suo giocatore di maggior talento.
30 ottobre 1994, Juventus-Milan 1-0
Nel 1994 la Juventus, allenata per la prima volta da Marcello Lippi, cominciò ad ottenere una serie di successi che nel giro di pochi anni l’avrebbero portata a vincere tre scudetti e la Champions League (nella stagione 1995-96). Quell’anno la Juventus vinse entrambi gli scontri diretti, nonostante il Milan avesse vinto i tre scudetti precedenti: la partita di andata finì 1-0, quella di ritorno 2-0.
La partita di andata non fu propriamente memorabile, ma per alcuni giorni si parlò molto del gol di testa di Roberto Baggio – uno che forte di testa non era – che spinse l’allenatore del Milan Fabio Capello a rimproverare pubblicamente i suoi difensori: Alessandro Costacurta disse che Baggio, che si trovava alle sue spalle al momento del gol, “chiamò” la palla (fingendosi cioè un giocatore del Milan) al momento del passaggio del centrocampista della Juventus: «Sul gol, Baggio ha chiamato il pallone. È una furbata da oratorio, ma ha funzionato».
6 aprile 1997, Milan-Juventus 1-6
Sebbene avesse vinto lo scudetto l’anno precedente, nel 1996-97 il Milan ebbe una stagione disastrosa: fu eliminato dalla Champions League durante la fase a gironi, e arrivò undicesimo in campionato a 22 punti di distanza dalla Juventus. Durante la stagione fu esonerato l’allenatore uruguaiano Óscar Tabárez, sostituito da Arrigo Sacchi che aveva già allenato il Milan dal 1987 al 1991. Le cose però non migliorarono: e nella partita di ritorno il Milan subì la più pesante sconfitta di sempre in casa contro la Juventus.
28 maggio 2003, Juventus-Milan 0-0 (2-3 ai calci di rigore)
Per quello che metteva in palio, probabilmente la partita più importante nella storia delle partite tra Milan e Juventus non fu una partita di campionato. Si giocò in Champions League nel 2003, allo stadio Old Trafford di Manchester: era la finale del torneo, raggiunta dalla Juventus dopo aver eliminato in semifinale il Real Madrid, e dal Milan dopo aver eliminato in semifinale l’Inter. Era la seconda volta che la finale del più importante trofeo calcistico europeo si disputava tra squadre della stessa nazione (la prima era stata quella tra Real Madrid e Valencia nel 2000).
Fu una brutta partita: le uniche due occasioni da gol notevoli furono un colpo di testa di Filippo Inzaghi, parato da Gianluigi Buffon, e una traversa colpita da Antonio Conte. Non ci furono gol nei tempi regolamentari e neppure in quelli supplementari. A dirla tutta, furono molto brutti anche i rigori: nel senso che almeno tre furono calciati malamente, molto centrali, da considerarsi errori dei tiratori più che grandi parate dei portieri. Alla fine vinse la squadra che ne sbagliò di meno: la Juventus ne sbagliò tre, il Milan due.
8 maggio 2005, Milan-Juventus 0-1
Nella stagione 2004-2005 la Juventus vinse il campionato con sette punti di vantaggio sul Milan, secondo in classifica. L’8 maggio le due squadre si affrontarono a San Siro in una partita quasi decisiva: Juventus e Milan erano entrambe prime con 76 punti, e mancavano quattro giornate alla fine del campionato. La partita fu molto combattuta e fu decisa da un gol di testa di David Trezeguet, che ricevette un magnifico assist in rovesciata di Alessandro del Piero.
Due anni dopo, la vittoria di quello scudetto venne revocata alla Juventus – il titolo rimase non assegnato – in seguito al cosiddetto caso “Calciopoli”, un lungo processo che coinvolse soprattutto la Juventus riguardo alcune partite di Serie A dirottate dal loro regolare svolgimento attraverso accordi sulla designazione degli arbitri e connivenze tra arbitri e squadre.