Luoghi dove curarsi, belli e diversi
Le foto dei Maggie's Centres, strutture dedicate alla cura dei malati di cancro e progettate da grandi architetti

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Dal 13 settembre 2014 al 5 gennaio 2015 il Carnegie Museum of Art di Pittsburgh, in Pennsylvania (Stati Uniti), ospita una mostra organizzata dalla New York School of Interior Design e dedicata ai Maggie’s Cancer Caring Centres, strutture private progettate da alcuni tra i migliori architetti contemporanei per ospitare e curare i pazienti malati di cancro. L’idea è che i centri si distinguano da quelli – spogli, anonimi, e piuttosto tristi – dove sono solitamente curate le persone.
I Maggie’s Centres devono il loro nome a Maggie Keswick, la figlia di un ricco imprenditore scozzese. Quando aveva 52 anni le fu comunicato che aveva un cancro allo stadio terminale: si guardò intorno e si rese conto della bruttezza dell’ospedale in cui si trovava e iniziò a riflettere su come «l’illuminazione al neon, gli spazi chiusi senza finestre e le sedie vecchie e scomode accostate ai muri» influissero negativamente sul suo stato d’animo, contribuendo «a indebolire il paziente nel fisico e nella mente». Decise di dedicare il tempo che le rimaneva a migliorare le strutture destinate ai pazienti malati di cancro, e fu sostenuta nel suo progetto dal marito, il critico e architetto di giardini Charles Jencks, che continua a occuparsi dei Maggie’s Centres.
Keswick morì l’8 luglio del 1995, e un anno dopo fu aperto il primo centro, a Edimburgo (Regno Unito), nel luogo in cui le era stato diagnosticato il cancro: era stato progettato dall’architetto Richard Murphy. Da allora i Maggie’s Centres sono diventati 16 – principalmente nel Regno Unito più uno a Hong Kong – e ce ne sono altri sei in costruzione. Ognuno è progettato da un architetto diverso, e presenta forme originali, colori spesso brillanti, bellissimi giardini dove i pazienti possono trascorrere il loro tempo, insieme agli altri spazi in cui ricevere conforto, compagnia, consigli, e vari tipi di aiuto per affrontare ogni genere di difficoltà: dal trovare una parrucca accettabile al tenere sotto controllo i debiti che crescono.
La mostra espone modelli, fotografie, disegni originali e video dei Maggie’s Centres. Tra questi, ci sono quello di Dundee, in Scozia, il primo edificio progettato in Regno Unito dall’architetto di Los Angeles Frank O. Gehry, vincitore del premio Pritzker – il più importante premio di architettura – nel 1989, e famoso soprattutto per aver ideato la sede del Guggenheim di Bilbao e il Walt Disney Concert Hall a Los Angeles. Quello di Gartnavel, a Glasgow, progettato dall’olandese Rem Koolhaas, che ha vinto il premio Pritzker nel 2000, è considerato tra i più famosi e influenti architetti in attività ed è il direttore dell’edizione in corso della Biennale di Venezia; il giardino è stato invece disegnato da Lily Jencks, figlia di Maggie e Charles. Il centro di West London, è stato progettato da Richard Rogers, autore insieme a Renzo Piano del Centre Pompidou a Parigi, e del Millennium Dome, e quello di Nottingham dall’inglese Piers Gough, mentre lo stilista Paul Smith ha curato gli interni.















