In Ucraina è stata violata la tregua
Ci sono stati scontri e bombardamenti a Mariupol e vicino all'aeroporto di Donetsk che hanno causato almeno un morto (il cessate il fuoco sembra reggere per ora)
Nella notte di sabato il cessate il fuoco in Ucraina, cominciato venerdì scorso, è stato interrotto quando un checkpoint dell’esercito ucraino vicino alla città meridionale di Mariupol è stato bombardato dai ribelli filo-russi. L’esercito ucraino ha risposto al fuoco, ma il checkpoint è stato distrutto. Secondo le autorità locali di Mariupol, scrive AFP, una donna è rimasta uccisa negli scontri di sabato notte e domenica mattina: si tratta della prima persona uccisa dall’inizio della tregua.
Mariupol si trova nel sud est dell’Ucraina, sulla strada che porta dal confine russo alla Crimea, una regione autonoma dell’Ucraina che la Russia ha occupato militarmente e annesso alcuni mesi fa. Per gran parte della giornata ci sono stati scambi di colpi di mortaio tra l’esercito ucraino e i filo-russi intorno all’aeroporto di Donetsk. Secondo l’inviato di BBC, Richard Golpin, questi scontri non interromperanno il cessate il fuoco. L’inviato del Guardian, Shaun Walker, dice di aver parlato con alcuni membri delle milizie che appoggiano l’esercito ucraino. I miliziani sostengono di essere stati attaccati durante la tregua e di essere pronti a rispondere con le armi.
Azov commander to me: "They shelling our posts constantly, we have dead & wounded. We didn't reply, now we will. Consider ceasefire over."
— Shaun Walker (@shaunwalker7) September 7, 2014
Il collaboratore del presidente ucraino Petro Poroshenko, Yuri Lutsenko, ha scritto su Facebook che cinque stati della NATO forniranno armi e consiglieri militari all’Ucraina: si tratta di Stati Uniti, Francia, Italia, Polonia e Norvegia.
La tregua era stata stipulata venerdì a Minsk, in Bielorussia, durante un incontro tra i rappresentanti di Ucraina, Russia e ribelli filo-russi e doveva servire come primo passaggio per avviare dei colloqui sul futuro dell’Ucraina orientale dove si combatte da aprile. In tutto si calcola che da allora almeno 2.600 persone siano morte negli scontri. Secondo la NATO e molti esperti, analisti e giornalisti, i ribelli filo-russi sono apertamente appoggiati dalla Russia, che fa arrivare alle loro forze armi, uomini e mezzi attraverso il confine. In questi giorni anche l’organizzazione non governativa Amnesty International ha accusato la Russia di avere appoggiato esplicitamente i ribelli filo-russi. Nelle ultime settimane l’esercito ucraino aveva fatto molti progressi, riuscendo ad isolare le due principali città controllate dai ribelli, Luhansk e Donetsk. Per evitare un collasso dei ribelli, la Russia ha moltiplicato i suoi aiuti e diversi giornalisti hanno visto intere colonne di carriarmati oltrepassare il confine russo per andare in aiuto dei ribelli.
In questa offensiva i ribelli – quasi certamente affiancati anche da militari regolari dell’esercito russo – sono riusciti a respingere l’esercito ucraino e ad aprire un nuovo fronte a sud. Alcuni militari, infatti, hanno oltrepassato il confine russo vicino alla città di Novoazovsk e si sono rapidamente avvicinati a Mariupol, la città dove nella notte di sabato i ribelli filo-russi hanno interrotto la tregua. L’Unione Europea ha annunciato una serie di nuove sanzioni contro la Russia che entreranno in vigore lunedì se la tregua dovesse essere dichiarata finita.