Le alluvioni in Kashmir
Almeno 270 persone sono morte, mentre il capoluogo dello stato indiano è ancora quasi completamente sommerso dall'acqua
Nell’ultima settimana lo stato indiano del Jammu e Kashmir e la parte settentrionale del Pakistan sono state colpite dalle peggiori alluvioni degli ultimi venti anni, causate dalle intense piogge. Almeno 270 persone sono morte. Nella notte tra sabato e domenica anche la città di Sringar, il capoluogo dello stato indiano, è stata allagata. Gran parte della città si trova ancora sott’acqua e si calcola che almeno 110 persone siano morte soltanto qui (altre stime parlano di almeno 175 persone morte).
Domenica, il primo ministro indiano Narendra Modi ha sorvolato l’area colpita e ha promesso circa 150 milioni di euro in aiuti. Le operazioni di soccorso sono già cominciate, ma le comunicazioni sono molto difficili a causa del terreno montagnoso e delle molte strade interrotte dalle alluvioni. Circa 400 villaggi sono stati completamente sommersi e si teme che il bilancio dei morti possa essere molto più grave. Il governatore del Kashmir ha scritto su Twitter che la situazione è “senza precedenti” e ha chiesto agli abitanti della regione di non farsi prendere del panico, promettendo l’arrivo dei soccorsi.
This is an unprecedented situation & we are doing the best we can under the circumstances. Please don’t panic, we will reach you, I promise.
— Omar Abdullah (@abdullah_omar) 7 Settembre 2014
In una conferenza stampa, Abdullah ha dichiarato che quella attuale potrebbe essere la peggiore alluvione da quando l’India è diventata indipendente, sessanta anni fa. Nella parte del Kashmir amministrata dal Pakistan e in Punjab si calcola che ci siano stati altri 160 morti, causati in particolare da numerose frane.