La tregua in Ucraina regge
È iniziata ieri alle 17 dopo l'accordo tra Ucraina, Russia e ribelli filo-russi: intanto l'Europa ha annunciato nuove sanzioni che entreranno in vigore lunedì (forse)
Il cessate il fuoco tra ribelli ed esercito nella parte orientale dell’Ucraina sembra reggere. La tregua è iniziata ieri alle 17 (le 18 ora locale) e i giornalisti che si trovano sul posto raccontano che per la prima volta da mesi intorno alle città di Donetsk e Luhansk non si sente più il suono dell’artiglieria e dei combattimenti. Lo scopo della tregua, concordata nel pomeriggio di venerdì durante un incontro a Minsk, in Bielorussia, tra il presidente ucraino Petro Poroshenko e i leader dei ribelli filo-russi e i rappresentanti del governo russo, è quello di permettere dei negoziati per trovare una soluzione di lunga durata alla guerra. Nonostante si siano verificati alcuni incidenti, nel pomeriggio Poroshenko e il presidente russo Vladimir Putin hanno entrambi confermato che il cessate il fuoco continua a reggere.
In Ucraina orientale si combatte dallo scorso aprile, quando gruppi di ribelli filo-russi hanno cominciato ad attaccare ed occupare edifici governativi in diverse città ucraine e a chiedere la secessione da Kiev. Gli scontri sono proseguiti per mesi e i ribelli hanno spesso ottenuto l’appoggio della Russia, tramite l’invio di armi e mezzi militari. Secondo la NATO e il governo ucraino, l’esercito russo ha partecipato attivamente al conflitto, bombardando l’esercito ucraino da oltre confine e oltrepassandolo per combattere al fianco dei ribelli.
Da sabato, la Russia invierà aiuti umanitari nella regione e i ribelli e l’Ucraina cominceranno a scambiarsi i prigionieri. Da lunedì dovrebbero cominciare i nuovi colloqui per trovare una soluzione di maggiore durata alla crisi. La bozza di accordo prevede una serie di punti piuttosto difficili da raggiungere: ad esempio si parla di “disarmo” dell’Ucraina orientale, ma è difficile che l’esercito ucraino si ritiri completamente dalla regione o che i ribelli abbandonino le armi.
Venerdì, mentre veniva raggiunto il cessate il fuoco, la Commissione Europea ha annunciato una serie di nuove sanzioni contro la Russia, adottate dai leader europei durante il vertice NATO in Galles. Le sanzioni sono individuali e prevedono il congelamento dei beni e il divieto di viaggio nell’Unione Europea per una serie di leader dei ribelli e per diversi uomini d’affari russi vicini al governo. Le sanzioni dovrebbero entrare in vigore lunedì, ma fonti diplomatiche hanno fatto sapere che saranno bloccate se la Russia dimostrerà di aver ritirato le sue truppe presenti in Ucraina. Da parte sua il governo russo ha fatto sapere che reagirà se le sanzioni dovessero entrare in vigore. Durante la riunione in corso in Galles, i leader dei paesi membri della NATO hanno annunciato la creazione di una forza di intervento rapido, composta da alcune migliaia di soldati che sarà schierata nei paesi dell’Europa orientale (ma non in Ucraina, però, che non fa parte della NATO).