La confusa tregua di Ucraina e Russia
“C’è un accordo per una tregua” e “C’è un accordo per ottenere una tregua” sono le diverse versioni date dai due paesi, ma di fatto non è successo niente
L’ufficio del presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha annunciato di avere raggiunto un accordo per una tregua con i separatisti filorussi nell’Ucraina orientale, dopo averne discusso telefonicamente con il presidente russo Putin. Dopo essere stato in parte smentito dal governo della Russia, che ha spiegato di non avere concordato nulla non essendo parte del conflitto, l’Ucraina ha riformulato il suo comunicato parlando di progressi verso un cessate il fuoco.
Poroshenko aveva parlato a lungo con Putin nella mattina di mercoledì 3 settembre, trovandosi d’accordo su diversi punti della loro discussione, aveva spiegato in precedenza il portavoce di Putin, Dimitri Peskov, il quale però ha precisato a un’agenzia di stampa russa che Putin e Poroshenko “hanno solo parlato di come risolvere il conflitto, ma non hanno concordato una tregua perché la Russia non è coinvolta nel conflitto”. La Russia ha sempre negato di essere coinvolta nella guerra, quindi è complessa la questione della sua partecipazione ufficiale a una trattativa su quello che succede in Ucraina (anche il sito vicino al governo russo Russia Today scrive sia di un accordo su una tregua che di un accordo per raggiungere una tregua). Per ora non ci sono stati annunci o reazioni da parte dei leader dei separatisti in Ucraina.
As a result of my telephone conversation with Russian President we reached an agreement on a permanent ceasefire on Donbass.
— Петро Порошенко (@poroshenko) 3 Settembre 2014
Formalmente, il conflitto in Ucraina dell’est interessa in primo luogo l’esercito ucraino e i gruppi di miliziani dei separatisti filo-russi. Il governo russo ha sempre negato di essere coinvolto direttamente nei combattimenti e di avere disposto propri soldati lungo il confine tra Russia e Ucraina per tutelare i propri interessi. La NATO in più occasioni ha accusato la Russia di avere fornito armi, mezzi e altre risorse ai separatisti filo-russi, e di avere sconfinato più volte in territorio ucraino. Lo scorso marzo il governo russo ha annesso la Crimea, dopo un controverso referendum tenuto nell’area, fino ad allora sotto il controllo dell’Ucraina. Lo scorso giugno Poroshenko aveva annunciato unilateralmente un cessate il fuoco di dieci giorno, che non era stato rispettato dai ribelli.
Secondo le Nazioni Unite il conflitto nell’Ucraina orientale ha causato fino a ora la morte di circa 2.600 persone e ha costretto quasi un milione di persone a lasciare la zona, trovando rifugio verso ovest od oltre il confine con la Russia a est.
L’annuncio della tregua è arrivato nel giorno in cui il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha incontrato i leader delle repubbliche baltiche (Estonia, Lituania e Lettonia) a Tallinn, in Estonia. I tre ex stati sovietici ora fanno parte della NATO, che domani inizierà un importante incontro in Galles, nel Regno Unito, per discutere un piano di risposta all’offensiva delle ultime settimane in Ucraina dell’est. I paesi dell’Unione Europea hanno inoltre avviato la preparazione di una nuova serie di sanzioni economiche contro la Russia, la cui economia è già stata messa in seria difficoltà dalle sanzioni applicate nei mesi scorsi da Europa e Stati Uniti.