Cosa succede con le “stecche di nicotina”
"Bastoncini di nicotina", suggerisce qualcuno per scoraggiarne il consumo, mentre anche l'OMS dice che andrebbero vietate nei luoghi pubblici (ma non tutti sono d'accordo)
La Royal Society for Public Health, un’associazione indipendente del Regno Unito che riunisce seimila medici ed esperti della salute pubblica, ha chiesto ai produttori di sigarette elettroniche di cambiare il nome dei loro prodotti in “bastoncini di nicotina” (“nicotine stick”, in italiano suonerebbe più semplice “stecche di nicotina”). Secondo la RSPH il cambio di nome renderebbe le sigarette elettroniche meno attraenti per i giovani diminuendone l’uso e il rischio che incentivino il passaggio alle vere sigarette. La RSPH ha proposto ai produttori di adattarsi volontariamente, ma ha anche chiesto al governo di intervenire cambiando le denominazioni formali se i produttori non dovessero accettare.
Pochi giorni prima della dichiarazione della RSPH, martedì 26 agosto, l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva chiesto ai governi di tutto il mondo di modificare la legislazione che riguarda le sigarette elettroniche, in particolare impedendone l’uso in luoghi pubblici e vietandone la pubblicità. Secondo l’OMS l’utilizzo di sigarette elettroniche, soprattutto da parte dei più giovani, può portare al consumo di sigarette vere e proprie, e in più l’OMS ha dichiarato che ci sono ancora troppe incertezze sui rischi – soprattutto su bambini e donne incinte – che possono causare i vapori prodotti dalle sigarette elettroniche, e che fino a che non saranno prodotte ulteriori ricerche è più sicuro vietarne l’utilizzo in luoghi pubblici.
Il tema è comunque molto delicato e le opinioni degli esperti sono molto divise. Le sigarette elettroniche esistono da meno di dieci anni ed è ancora difficile valutarne in maniera sicura gli effetti. Secondo alcuni esperti, come ad esempio l’oncologo Umberto Veronesi, che sabato 30 agosto ha pubblicato un commento su Repubblica, le sigarette elettroniche possono essere un aiuto efficace per chi desidera smettere di fumare e quindi possono contribuire a ridurre il numero di fumatori. Rendere uguali da un punto di vista legale tutte le sigarette, ad esempio vietandone l’uso in luoghi pubblici, penalizzerebbe quindi la capacità di quelle elettroniche di attrarre i consumatori di sigarette di tabacco e di aiutarli a smettere di fumare. Tutto il contrario della tesi di chi teme incentivino l’uso di sigarette normali, e allo stesso modo le ricerche sui danni finora sono molto contraddittorie.