Come guarderemo le partite quest’anno
Prova a spiegarlo Antonio Dipollina su Repubblica, descrivendo la confusa distribuzione dei diritti tv di un confuso campionato
Su Repubblica di venerdì Antonio Dipollina ha descritto la distribuzione dei diritti televisivi sulle partite di calcio del campionato che sta cominciando, criticandone il disordine insieme al quadro generale della gestione del calcio italiano.
Lo sguardo sull’assetto calcio-tv che inizia è più che indicativo: la serie A per intero ce l’ha solo Sky, Mediaset in compenso ha le partite che vengono guardate da qualcuno, ovvero quelle delle squadre effettivamente seguite da numeri accettabili di pubblico. Sky ha tutta la Champions League, ancora per quest’anno, con la non trascurabile eccezione dell’italiana che sarà in campo il mercoledì, che andrà in chiaro su Canale 5 (la prova generale è stata fatta appunto l’altra sera col Napoli, effetto straniante negli studi Sky a commentare qualcosa che non era andato in onda). L’Europa League con la folla delle italiane è solo di Mediaset, tutte stipate il giovedì sera.
Servirebbe tutto un capitolo a parte sulla serie B (ammesso che riescano a farla partire in forma decente, viene venduta dalle tv a prezzi simbolici) e l’irresistibile svolta della Lega Pro, la ex serie C: partite tutte, dicasi tutte, trasmesse in streaming sul web, gratis, spezzettando ogni turno in dieci-dodici tronconi orari dal venerdì al lunedì: una fantasmagorica (chi ha detto demenziale?) pazzia su cui c’è parecchia curiosità, hai visto mai.
(leggi per intero su Repubblica)