Ci sarà una carestia di Nutella?
No, anche se in tutto il mondo c'è qualche allarme: mancano le nocciole e potrebbero salire i prezzi dei vasetti
Diversi giornali internazionali negli ultimi giorni si sono preoccupati con una certa esagerazione che possa verificarsi una carestia di Nutella. L’allarme (chiamiamolo così) è partito da un articolo di Les Echos, il principale quotidiano economico e finanziario francese, in cui ci si chiedeva se la Nutella possa essere destinata a diventare un prodotto di lusso. Il problema, infatti, è che in Turchia il raccolto di nocciole sta andando molto male e questo potrebbe avere conseguenze anche sulla produzione di Nutella da parte dell’azienda italiana Ferrero. Ma il risultato si limiterà forse a un aumento dei prezzi della Nutella, da ottobre.
Il problema con le nocciole è cominciato in Turchia, dove si raccoglie il 70 per cento di tutte le nocciole del mondo (ne avevamo parlato qui). Ad aprile, una serie di gelate fuori stagione, ha danneggiato la produzione di quest’anno portando a un improvviso aumento dei prezzi. Oggi le nocciole costano circa il 60 per cento in più rispetto a pochi mesi fa, un livello di prezzi che non si vedeva da dieci anni. Ma i prezzi avevano cominciato a salire già molto prima che cominciasse la raccolta delle nocciole (che è iniziata ad agosto). I primi raccolti hanno portato a un lieve abbassamento, ma i reali danni alle colture non si sapranno prima di ottobre, quando la raccolta sarà conclusa. Quindi è presto per dire quale sarà la situazione definitiva della “carestia”. Le stime parlano di una perdita di produzione di oltre un terzo, da 800 mila tonnellate nel 2013 a circa 450 mila. Il prezzo delle nocciole oggi è di circa sei euro al chilo, contro i 3,5 di inizio anno.
I principali acquirenti di nocciole nel mondo sono le grandi aziende dolciarie che le utilizzano per moltissimi snack e in numerosi tipi diversi di cioccolata. Tra queste c’è l’inglese Cadbury, la seconda società al mondo nella produzione di dolciumi (la prima è Mars, quella delle M&M’s). Il più grande acquirenti di nocciole al mondo, però, è Ferrero, la società italiana che ha sede ad Alba, in Piemonte. Ogni anno Ferrero acquista circa un quarto di tutta la produzione mondiale di nocciole. Si tratta di una materia prima essenziale per moltissimi prodotti Ferrero, basti pensare che c’è una nocciola intera dentro ogni singolo cioccolatino Ferrero Rocher. Ma le nocciole sono fondamentali soprattutto per il prodotto più famoso nel mondo della Ferrero, la Nutella. Il contenuto di ogni singolo barattolo di dimensione media è fatto con circa cinquanta nocciole. Il barattolo contiene circa quattrocento grammi di Nutella e ogni anno ne vengono prodotti circa 180 milioni di chili: se provate a fare la moltiplicazione scoprirete che fanno davvero un sacco di nocciole.
Inoltre, non tutte le nocciole vanno bene per i prodotti Ferrero. Ad esempio, quelle che finiscono dentro i Ferrero Rocher devono avere un “calibro” particolare. Per fare la Nutella vanno bene solo un certo tipo di nocciole, con alcune caratteristiche particolari (Ferrero però non specifica “quali”, si tratta di una sorta di “ricetta segreta” della Nutella). Quindi è veramente difficile prevedere oggi cosa succederà ai prodotti Ferrero tra qualche mese. La gelata ha danneggiato in particolare le nocciole destinate alla Nutella? Il cattivo tempo ha reso le nocciole che hanno le dimensioni giuste più o meno disponibili? Sono tutte domande per cui bisognerà attendere la fine di ottobre, e della raccolta, per avere una risposta: ma il tema ha interessato molti media, come il Washington Post.
Già oggi, però, abbiamo alcune certezze. È davvero molto improbabile che nei prossimi mesi ci sarà meno Nutella in commercio. Ferrero, come tutte le grandi aziende che hanno bisogno di materie prime che hanno una disponibilità variabile, ha preso diverse precauzioni. Un mese fa, ad esempio, ha annunciato l’acquisto di Oltan, una delle più grandi società turche nel settore delle nocciole, con un fatturato di circa 400 milioni di euro l’anno: una mossa che, secondo molti analisti, permetterà a Ferrero di limitare almeno in parte i danni. In ogni caso, quando un produttore ha dei problemi, è possibile andare a cercare la materia prima da qualche altra parte. Oltre alla Turchia, anche Azerbaijan, Grecia, Spagna e Georgia producono nocciole per il commercio internazionale.
Se ai danni subiti dalle coltivazioni turche si potrà probabilmente fare fronte in qualche modo, non si può dire la stessa cosa dei prezzi. Fonti vicine alla Ferrero hanno fatto sapere che non è da escludere che in autunno aumentino i prezzi della Nutella e degli altri prodotti a base di nocciole. Lunedì 25 agosto, però, il presidente della Ferrero Francesco Paolo Fulci, ha negato che i prezzi aumenteranno e ha detto di temere che le notizie sulla crisi delle nocciole possano essere state esagerate da speculatori che vogliono lucrare sull’aumento dei prezzi.