Le due parate per la festa dell’indipendenza ucraina
Quella a Kiev, dove ha sfilato l'esercito ucraino, e quella a Donetsk, dove i ribelli filo-russi hanno costretto a marciare i loro prigionieri ucraini
Domenica 24 agosto l’Ucraina ha festeggiato la Festa dell’Indipendenza che ricorda la Dichiarazione di indipendenza dall’Unione Sovietica, approvata dal parlamento ucraino il 24 agosto del 1991. Quest’anno è stata la prima volta dal 2009 in cui la festa è stata celebrata con una parata militare nella capitale Kiev: da aprile nell’Ucraina orientale è in corso un conflitto con i ribelli separatisti filo-russi, che – secondo moltissimi esperti e giornalisti – ricevono fondi e aiuti dalla Russia, che si è già annessa la penisola della Crimea. La festa è stata particolare anche perché ci sono state due diverse celebrazioni. A Kiev ha sfilato l’esercito ucraino e il presidente Petro Poroshenko ha annunciato nuovi investimenti nell’esercito. A Donetsk, nell’Ucraina orientale, i ribelli filo-russi hanno fatto sfilare centinaia di prigionieri ucraini con le mani legate dietro la schiena.
Alcuni abitanti di Donetsk hanno insultato i prigionieri chiamandoli fascisti mentre altri gli hanno lanciato contro bottiglie e altri oggetti. Donetsk attualmente si trova sotto assedio da parte dell’esercito ucraino. La città è stata spesso colpita dall’artiglieria e ci sono stati diversi morti tra i civili. In tutto, si calcola che da aprile più di duemila persone siano state uccise nel conflitto e altre 330 mila hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni. Martedì 26 agosto, a Minsk in Bielorussia, dovrebbe tenersi un vertice per trovare una soluzione al conflitto a cui parteciperanno il presidente ucraino, il presidente russo Vladimir Putin ed alcuni inviati dell’Unione Europea.
Sabato, la cancelliera tedesca Angela Merkel si è incontrata con il presidente ucraino Poroshenko e ha dichiarato che la Russia rischia nuove sanzioni da parte dell’Unione Europea se causerà un aggravamento del conflitto. Secondo la NATO unità di artiglieria manovrate da soldati russi si trovano in Ucraina orientale e hanno partecipato alle operazioni contro l’esercito ucraino. Sempre sabato alcuni misteriosi camion bianchi, che secondo la Russia erano carichi di aiuti umanitari, sono ritornati oltre il confine. Venerdì erano entrati in Ucraina da un posto di confine controllato dai ribelli filo-russi dopo aver atteso sulla frontiera per molti giorni. Il governo ucraino ha dichiarato che la missione era un atto di “guerra”, mentre la Croce Rossa Internazionale, che avrebbe dovuto scortare il convoglio, aveva ritirato il suo appoggio alla missione a causa della scarsità di informazioni sulla missione fornite dal governo russo.