Gli Stati Uniti stanno attaccando l’IS
L'aviazione statunitense ha compiuto 14 attacchi contro lo Stato Islamico, nonostante le minacce, per appoggiare i curdi e l'esercito iracheno che combattono vicino a Mosul
Negli ultimi due giorni l’aviazione americana ha compiuto 14 attacchi aerei contro le milizie dello Stato Islamico nelle vicinanze di Mosul, la seconda più grande città dell’Iraq, che si trova da giugno nelle mani degli estremisti islamici. Gli attacchi, compiuti da aerei e droni, sono stati fatti in supporto alle milizie curde peshmerga e alle truppe speciali irachene che stanno combattendo nella vicinanze della città. Nei giorni scorsi, curdi e truppe regolari irachene erano riuscite a riconquistare l’importante diga di Mosul, che si trova a circa 50 chilometri a nord della città.
Gli attacchi aerei sono stati compiuti nonostante le minacce dello Stato Islamico di uccidere un ostaggio americano tenuto prigioniero dal 2013. Si tratta di Steven Sotloff, un giornalista freelance, che è stato mostrato nel video dell’uccisione di un altro giornalista americano, James Foley (ne avevamo parlato qui). I miliziani dello Stato Islamico hanno detto che l’assassinio di Foley era una rappresaglia per gli attacchi aerei americani.
(mappa: BBC)
Gli attacchi aerei americani sono cominciati in seguito all’ultima offensiva dello Stato Islamico, iniziata ai primi di agosto. Nell’attacco, gli uomini dello Stato Islamico sono riusciti a prendere di sorpresa le milizie curde e hanno occupato la diga di Mosul, diversi villaggi al confine con il Kurdistan iracheno e altri abitati dalla minoranza etnico religiosa degli Yazidi. La minaccia alla capitale del Kurdistan iracheno e il rischio di genocidio degli Yazidi, assediati sul monte Sinjar, hanno spinto l’amministrazione americana ad iniziare i bombardamenti lo scorso otto agosto.