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I 60 anni di Sports Illustrated
Una bandiera statunitense su una sedia vuota, e la scritta: «La settimana in cui gli sport si sono fermati». Quel numero uscì il 24 settembre 2001,non molti giorni dopo gli attacchi dell'11 settembre 2001.
Una bandiera statunitense su una sedia vuota, e la scritta: «La settimana in cui gli sport si sono fermati». Quel numero uscì il 24 settembre 2001,non molti giorni dopo gli attacchi dell'11 settembre 2001.
Copertina del 18 febbraio 1991. Da sinistra in alto: Charles Barkley, Patrick Ewing, Karl Malone. Da sinistra in basso: Magic Johnson e Michael Jordan. I cinque giocatori avrebbero partecipato con la nazionale statunitense di basket alle Olimpiadi di Barcellona del 1992. La squadra americana, in cui c’erano anche Larry Bird, Scottie Pippen, David Robinson e John Stockton, si dimostrò nettamente superiore a tutte le altre squadre del torneo, e fu ribattezzata “Dream Team”, “La squadra dei sogni”. Viene ancora oggi considerata da molti come la squadra più forte di tutti i tempi, in tutti gli sport del mondo.
Lo statunitense Michael Phelps, considerato il più forte nuotatore di tutti i tempi, sulla copertina del 25 agosto 2008 con le otto medaglie d'oro vinte alle Olimpiadi di Pechino nel 2008.
Una delle tante copertine di Sports Illustrated dedicate al problema del doping nello sport: «Più grande, più forte, più veloce». 14 aprile 1997.
"The new Moneyball" è la copertina di Sports Illustrated del 26 settembre 2011 che ritrae l'attore Brad Pitt, protagonista del film sul baseball "Moneyball" di Aaron Sorkin.
Earvin Johnson Jr, noto come "Magic" Johnson, sulla copertina della rivista del 18 novembre 1991. Johnson è considerato uno dei giocatori più forti della storia della pallacanestro e probabilmente il più forte playmaker di sempre. Ha giocato per più di 10 anni nei Los Angeles Lakers, vincendo 5 titoli NBA e l'oro olimpico con la nazionale statunitense nel 1992 a Barcellona. A un certo punto della sua carriera ha annunciato di essere sieropositivo, ed è poi diventato simbolo della lotta contro l'HIV.
Un'immagine dell'attentato alla maratona di Boston compiuto il 15 aprile 2013. Quel numero della rivista uscì una settimana dopo, il 22 aprile 2013.
Il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy e la first lady Jackie Kennedy un mese dopo le elezioni presidenziali vinte contro il repubblicano Richard Nixon. La copertina è del 26 dicembre 1960.
Il pugile Cassius Clay, poi Muhammad Ali, sulla copertina del 24 febbraio 1964.
«Lascia perdere Michael», è il titolo della storica copertina di Sports Illustrated del 14 marzo 1994. La rivista di riferiva alla carriera di Jordan nel baseball, iniziata nel febbraio 1994 dopo il suo primo ritiro dalla NBA (e dopo tre titoli vinti consecutivamente con i Chicago Bulls). Jordan voleva primeggiare anche in un'altra disciplina sportiva, a parte il basket: la sua decisione di passare al baseball fu probabilmente condizionata anche dalla morte del padre l'anno prima. Jordan firmò un contratto da free agent con i Chicago White Sox, ma il 31 marzo fu ingaggiato dai Birmingham Barons, seconda squadra dei Chicago White Sox impegnata nelle Minor League. I risultati di Jordan nel baseball furono però molto modesti: nel 1995 Jordan tornò a giocare nei Chicago Bulls, dove vinse altri tre titoli NBA. Jordan si arrabbiò molto per quella copertina, e da allora non diede più nemmeno un'intervista a Sport Illustrated.
«Troppo brutale o il futuro? “Ultimate Fighting”, lo sport americano che sta crescendo più rapidamente, e il più controverso»: la copertina di Sports Illustrated del 28 maggio 2007 è dedicata allo sport "Ultimate Fighting", che comprende combattimenti di arti marziali miste molto discussi per la loro violenza.
Jason Collins, ex-giocatore di basket NBA dei Washington Wizards e poi ai Brooklyn Nets. Collins aveva pubblicato una lettera sul numero di Sports Illustrated dell'8 maggio 2013 in cui diceva di essere gay, diventando il primo giocatore professionista statunitense in attività – non solo di basket, ma anche di baseball, football americano e hockey – a rivelarlo pubblicamente.
La copertina del 24 maggio 2014 è stata dedicata al gioco del calcio, e «cosa il calcio significa per il mondo». Quel numero di Sports Illustrated uscì poco primo dell'inizio dei Mondiali di calcio del Sudafrica (Sports Illustrated non si occupa tradizionalmente di calcio, sport molto poco popolare negli Stati Uniti).
George Herman Ruth, detto “Babe”, è stato uno dei giocatori di baseball più forti di sempre, e probabilmente il più conosciuto in tutto il mondo. È stato il primo giocatore a battere più di 50 fuoricampo in una stagione. Sports Illustrated ha dedicato una copertina a Babe Ruth il 18 marzo 1974.
Il giocatore di basket Wilt Chamberlain, il quinto migliore marcatore della storia della NBA, con la maglia di Philadelphia. Chamberlain, che è morto a 63 anni nell'ottobre del 1999, è molto conosciuto per avere segnato 100 punti in una sola partita. Era il 2 marzo 1962 e i Philadelphia giocavano contro i New York Knicks: la partita finì 169-147 per Philadelphia e Chamberlain segnò 31 punti nel solo ultimo quarto. 12 aprile 1965.
«I colpi che cambiano una partita e quelli che nessuno nota»: la copertina del 1 novembre 2010 è stata dedicata al problema dei colpi presi dai giocatori di football americano durante le partite. Un problema di cui si continua a parlare anche oggi.
Il 30 aprile del 1993, vent’anni fa, la tennista jugoslava Monica Seles fu accoltellata alla schiena durante una partita del torneo di Amburgo: un uomo si era sporto dalla barriera di sicurezza e le aveva infilato un coltello di 23 centimetri tra le scapole. Seles era seduta sulla sedia durante un cambio di campo, piegata in avanti per bere dell’acqua: per questo la lama penetrò soltanto di un centimetro e mezzo, mancando per cinque centimetri la colonna vertebrale. Monica Seles stava giocando contro la bulgara Magdalena Maleeva. Aveva 19 anni e da due anni era al primo posto della classifica WTA delle tenniste professioniste. La storia completa di quel terribile giorno si può leggere qui. «Terrore in campo», dice la copertina di Sports Illustrated del 10 maggio 1993.
I festeggiamenti della squadra di hockey statunitense dopo la vittoria nella penultima partita delle Olimpiadi del 1980, quella giocata contro la superfavorita Unione Sovietica. Gli Stati Uniti vinsero per 4-3: la partita entrò nella storia dell’hockey e fu ribattezzata da Sports Illustrated “Miracolo sul ghiaccio”. In quell’edizione gli Stati Uniti vinsero la medaglia d’oro.
«In che modo la birra influenza le partite che giochiamo e guardiamo?», chiede la copertina di Sports Illustrated dell'8 agosto 1988.
LeBron James, considerato il più forte giocatore di basket in attività, sulla copertina di Sports Illustrated del 1 luglio 2013. Dalla stagione 2014-2015 LeBron James tornerà a giocare per i Cleveland Cavaliers, dopo avere giocato diversi anni nei Miami Heat.
«Ted Williams e la scienza del colpire la palla», sulla copertina dell'8 luglio 1968. Ted Williams è stato uno dei più forti battitori della storia del baseball: ha giocato per tutta la sua carriera nei Boston Red Sox, squadra di baseball della Major League Baseball (MLB).
Dennis Rodman sulla copertina di Sports Illustrated del 29 maggio 1995. Rodman è conosciuto non solo per le sue vittorie in campo (ha vinto due titoli NBA con i Detroit Pistons e tre con i Chicago Bulls di Michael Jordan), ma anche per le sue bizzarrie ed eccentricità. Nell'ultimo anno si è tornato a parlare di lui dopo che ha compiuto alcuni viaggi in Corea del Nord.
«Colpo da maestro», la copertina del 15 giugno 2009 dedicata al tennista svizzero Roger Federer, da molti considerato il tennista più forte di sempre. Il 7 giugno Federer aveva vinto al torneo francese sulla terra rossa, il Roland Garros, battendo in finale lo svedese Robin Söderling. Grazie a quella vittoria, Federer aveva completato il “Career Grand Slam”, cioè era riuscito a vincere almeno una volta tutti i tornei del Grande Slam (Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open).
La copertina del 16 febbraio 1981 è stata dedicata a uno scandalo che aveva coinvolto la squadra di basket del college di Boston: nello scandalo erano rimasti coinvolti alcuni giocatori in un giro di scommesse clandestine.
Nel corso degli anni Novanta negli Stati Uniti si era cominciato a discutere parecchio di presunte differenze genetiche tra i “bianchi” e i “neri” in relazione ai risultati sportivi. Nel numero dell’8 dicembre 1997 Sports Illustrated si poneva il problema, chiedendosi il motivo della crescita dei “neri” negli sport nazionali e il declino dei “bianchi”.
Javier Arenas, giocatore di football americano, con la maglia numero 28 in un quartiere di Tuscaloosa, città dell'Alabama centro-occidentale. Tuscaloosa era stata colpita da un violento tornado il 27 aprile 2011. La copertina diceva: «Tuscaloosa, è tra le città statunitensi più ossessionate dallo sport. Gli atleti avranno un ruolo speciale nel ricostruirla, mattone dopo mattone, vita dopo vita».
«Il gioco sporco», 16 settembre 2013, copertina dedicata a una lunga inchiesta portata avanti dai giornalisti di Sports Illustrated sulla corruzione diffusa nel programma di football di Oklahoma State University.
«Boston strong», la copertina dedicata al primo anniversario dell'attentato alla maratona di Boston.
«Il tennis sta morendo?», sulla copertina del 8 maggio 1994.
Mario Balotelli, attaccante del Milan, sulla copertina del 26 agosto 2013. In quel numero della rivista c'era un'intervista a Balotelli, che trattava di vari argomenti, tra cui la ragione per cui Balotelli non sbaglia quasi mai i calci di rigore.