I luoghi di Mad Max
Le foto del deserto e delle città di minatori dov'è ambientata una delle storie distopiche più famose del cinema
Ultimamente si è tornato a parlare della trilogia di Mad Max, scritta, diretta e prodotta da George Miller tra gli anni Settanta e Ottanta, dopo la diffusione del trailer del quarto film della serie, Mad Max: Fury Road, che uscirà negli Stati Uniti nel maggio 2015. Tutti i film sono ambientati in Australia, in un futuro distopico dove, in seguito a una serie di proteste e ribellioni, gran parte del paese è controllato da bande di criminali che girano con strani e arrabattati veicoli. Max Rockatansky, il protagonista della trilogia interpretato da Mel Gibson, è invece un agente della polizia australiana che deve mantenere l’ordine sulle strade del paese.
La trilogia ha avuto da subito un grande seguito di fan e appassionati, a cui contribuirono per la storia, la figura di Max Rockatansky, la leggendaria V8 Interceptor – cioè l’auto guidata da Max – e anche l’affascinante deserto distopico dell’ambientazione. In particolare, il secondo film della serie, Interceptor – Il guerriero della strada, venne filmato a Broken Hill, la più antica città di minatori tuttora abitata, e fondata nel 1883. È circondata da un ambiente semidesertico e la principale città più vicina è Adelaide, a oltre 500 chilometri di distanza a sud-ovest. A 25 chilometri a nord di Broken Hill si trova Silverton, una città di circa 90 abitanti che ruota attorno a un pub, che compare in Mad Max come il Silverton Hotel. Le strade del centro hanno i nomi tratti da minerali, come ossido, cloruro e cobalto. Sia a Broken Hill che a Silverton sono stati girati numerosi film – circa un centinaio – anche se Interceptor – Il guerriero della strada è decisamente il più famoso.
A Silverton c’è anche l’unico museo australiano dedicato a Mad Max. È stato fondato da Adrian Bennett, un inglese di Bradford che dopo aver visto il film al cinema nel 1982 ne divenne ossessionato fino a decidere di trasferirsi dall’altra parte del mondo. Il museo è stato aperto nel 2010 e mostra autografi, fotografie, oggetti di scena, costumi, repliche originali dei veicoli utilizzati nel film, e uno costruito da Bennett stesso.