A Ferguson ora le cose si sono calmate
Il governatore del Missouri ha tolto alla polizia locale la gestione dell'ordine pubblico, ed è stato diffuso il nome dell'agente che ha ucciso un diciottenne nero
Nella notte tra giovedì 14 e venerdì 15 agosto la situazione a Ferguson, quartiere della città di St. Louis in Missouri (Stati Uniti) dove venerdì scorso il 18enne nero Michael Brown è stato ucciso dalla polizia locale, è rimasta piuttosto tranquilla. Non ci sono stati nuovi scontri dopo quelli dei giorni precedenti, anche se le polemiche per l’atteggiamento violento della polizia non si sono fermate. Giovedì sera il presidente statunitense Barack Obama ha parlato dei fatti di Ferguson, chiedendo la fine delle violenze e denunciando gli eccessi sia della polizia che dei manifestanti. Intanto il governatore dello stato, il democratico Jay Nixon, ha tolto alla polizia locale – criticatissima – l’incarico di gestire l’ordine pubblico in città, e l’ha affidato alla polizia stradale. La polizia ha diffuso il nome dell’agente che ha sparato a Michael Brown – si chiama Darren Wilson e fa il poliziotto da sei anni – e ha diffuso un rapporto in cui si legge che Brown era sospettato di aver rubato in un negozio.
Giovedì si sono tenute anche una serie di manifestazioni pacifiche in diverse città degli Stati Uniti, tra cui Chicago, Los Angeles, New York e Phoenix: migliaia di persone si sono ritrovate nelle piazze con le braccia alzate, un gesto che è diventato un po’ il simbolo di queste proteste (secondo i testimoni, Brown aveva le mani alzate in segno di resa quando il poliziotto gli ha sparato, uccidendolo).
Le critiche alla polizia locale si sono fatte sempre più dure negli ultimi giorni. Le proteste sono cominciate dopo l’uccisione di Brown, che secondo i manifestanti è stato l’ennesimo caso di eccessivo uso della forza nei confronti di un giovane nero da parte della polizia (sull’omicidio di Brown ci sono ancora delle cose non chiarissime). La polizia ha reagito gestendo la situazione come se Ferguson fosse una zona di guerra – per esempio su tutto il quartiere è stato imposto il divieto di sorvolo per gli elicotteri e la polizia ha fatto uso di veicoli blindati – finendo per usare molto gas lacrimogeno che è arrivato anche su alcune postazioni di giornalisti che stavano seguendo gli scontri.
Ronald Johnson, capitano della polizia stradale nominato responsabile dell’ordine pubblico dal governatore Nixon (e nero), ha immediatamente cambiato approccio: ha ordinato ai suoi poliziotti di non indossare maschere anti-gas e ha camminato personalmente insieme ad alcuni manifestanti ascoltando le loro storie e le loro ragioni. Giovedì sera, per la prima volta da giorni, i mezzi dell’esercito e le macchine della polizia se ne sono andati e l’atmosfera per le strade di Ferguson è stata molto più tranquilla e rilassata.
Anche Obama ha criticato direttamente la polizia, sia per la risposta violenta di questi ultimi giorni sia per l’arresto di due giornalisti durante le proteste – uno del Washington Post e uno di Huffington Post – poi immediatamente rilasciati. La decisione di cambiare atteggiamento verso le proteste, scrive il New York Times, è stata condivisa da entrambi gli schieramenti politici del Congresso americano.