Oggi è festa in India
Le foto del 68esimo giorno dell'Indipendenza dall'Impero britannico, e cosa ha detto nel suo apprezzato discorso il nuovo primo ministro Narendra Modi
Oggi l’India festeggia il 68esimo anniversario dell’indipendenza dal Regno Unito, avvenuta il 15 agosto del 1947 (anche se il paese divenne formalmente una repubblica soltanto il 26 gennaio 1950, quando entrò in vigore la nuova Costituzione).
Il primo ministro indiano Narendra Modi ha tenuto il suo primo discorso per l’Indipendenza, dopo essere stato eletto lo scorso maggio alla guida del Partito Popolare Indiano (BJP), nazionalista, induista e conservatore. Ha parlato per circa un’ora dal Fronte rosso di Delhi, costruito nel XVII secolo, senza un testo scritto in mano e, per la prima volta da anni, senza il riparo di uno schermo antiproiettile. Contrariamente ai suoi predecessori, Modi non ha minacciato il Pakistan, il nemico storico, ma si è concentrato sui problemi dell’India rinnovando alcune promesse della campagna elettorale.
Ha ribadito la necessità di ricostruire e portare avanti la nazione partendo dai più poveri; ha promesso di sviluppare il settore manifatturiero e invitato le aziende straniere a investire in India, e di migliorare l’accesso ai servizi finanziari per i due quinti di indiani che non hanno ancora un conto in banca e che sono spesso in balia degli usurai. Ha anche denunciato la mancanza di bagni nelle case, un argomento che lui stesso ha definito inusuale, ma di grande importanza nella vita quotidiana delle persone: ha detto che l’India dovrebbe impegnarsi a garantire un bagno in ogni casa entro i prossimi quattro anni, e ha invitato tutti i parlamentari a investire dei soldi per garantire bagni – separati tra maschi e femmine – in ogni scuola. Ha sottolineato infine l’importanza di internet e delle nuove tecnologie, che permetteranno al’India di essere competitiva a livello globale: «25-30 anni fa il mondo ci immaginava come un paese di incantatori di serpenti e magia nera. Ma i nostri giovani hanno sorpreso il mondo con le loro abilità tecnologiche».
Modi ha anche parlato del problema particolarmente diffuso e crescente degli stupri nel paese, invitando i genitori a prendersi le proprie responsabilità e a occuparsi anche dell’educazione dei figli maschi. «I genitori quando le loro figlie compiono 10-12 anni, chiedono sempre “dove vai? quando torni?”. Ma gli stessi genitori hanno il coraggio di chiedere ai figli maschi “dove vai? perché ci vai? chi sono i tuoi amici?” Dopo tutto anche uno stupratore è figlio di qualcuno». Ha anche denunciato la disparità di nascite tra maschi e femmine, dovuta al desiderio di molte famiglie di avere un figlio maschio: «in India ci sono 1000 maschi per 940 ragazze. Chi ha creato questa disparità? Non certo Dio. Non riempite le vostre casse sacrificando il ventre di una madre. Le persone pensano che i figli si prenderanno cura di loro quando sono vecchi. Ma ho visto genitori anziani in case di riposo. Ho visto alcune famiglie dove una figlia si prende cura dei genitori più di cinque figli».
Come riporta BBC il discorso di Modi ha ricevuto soprattutto apprezzamenti, e sui commenti online e i social network è stato definito spesso “ispiratore”, “innovativo”, “incisivo”.