La morte di Robin Williams
Aveva 63 anni ed era uno degli attori più famosi, versatili e apprezzati al mondo
Robin Williams è stato trovato morto nella sua casa a Tiburon, in California, nel pomeriggio di lunedì 11 agosto, quando in Italia era notte. Aveva 63 anni ed era uno degli attori americani più conosciuti e apprezzati al mondo. Durante una conferenza stampa Keith Boyd, un coroner della contea di Marin, ha detto che le indagini preliminari hanno confermato l’ipotesi più circolata nelle scorse ore, e cioè che Williams si sia suicidato. Il Boston Globe lo ha definito “un simbolo di quest’epoca”, “l’attore premio Oscar e supernova della comicità le cui esplosioni di cultura pop e imitazioni hanno abbagliato il pubblico per decenni”; il New York Times scrive che Williams è stato “un comico che si trasformò in un attore sorprendente e ricco di sfumature, che impregnava le sue performance di inventiva selvaggia e una specie di maniacale energia”.
Robin Williams aveva sofferto di problemi legati all’abuso di alcool e droghe, in passato; recentemente era tornato in un centro di riabilitazione per “perfezionare” la sua sobrietà, ha scritto il Los Angeles Times. Il suo agente ha detto che soffriva di una grave depressione. Una volta raccontò del suo lavoro: «Guardo il mondo, vedo quanto possa essere spaventoso, a volte, e comunque cerco di affrontare la paura. La comicità può aiutare ad affrontare la paura, senza paralizzarti ma anche senza dirti che tutto il male sparirà. È come se dicessi: ok, posso scegliere di ridere di questa cosa, e una volta che ci avrò riso sopra avrò cacciato il demone e potrò affrontarla davvero. Questo è quello che cerco di fare quando faccio il comico».
Si era sposato una prima volta a 26 anni: il suo primo figlio, Zak, è nato da quel matrimonio nel 1983. Dalla prima moglie Williams divorziò dopo dieci anni e sposò subito dopo Marsha Garces, con la quale ebbe altri due figli, Zelda – nome scelto da Williams ispirandosi alla principessa della serie di videogiochi – e Cody. Dopo la notizia della morte del padre, Zelda ha condiviso su Twitter un passaggio del Piccolo principe, dello scrittore Antoine de Saint-Exupéry: “Tu – tu solo avrai stelle come nessun altro le ha… in una di quelle abiterò io. In una di quelle riderò io. E allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero, quando guarderai il cielo di notte. Tu, tu solo, avrai stelle che sanno ridere.”
L’attuale moglie di Williams, la graphic designer Susan Schneider sposata nell’ottobre del 2011, ha diffuso questa nota:
«Questa mattina ho perso mio marito e il mio migliore amico, e il mondo ha perso uno dei suoi più amati artisti e uno dei suoi più belli esseri umani. Sono completamente distrutta. A nome della famiglia di Robin, chiediamo che venga rispettata la privacy in questo momento di profondo dolore. È nostra speranza che l’attenzione non si concentri sulla morte di Robin ma sugli innumerevoli momenti di gioia e sulle molte risate che lui ha provocato in milioni di persone.»
Robin McLaurin Williams era nato nel 1951 a Chicago. A 22 anni era stato ammesso alla scuola di recitazione della Juliard di New York, una delle più prestigiose scuole di arte e spettacolo al mondo. Dopo gli studi aveva cominciato a lavorare come comico, facendosi conoscere e apprezzare per uno stile che era allo stesso tempo molto irriverente ma mai esagerato e volgare. Scrive il New York Times:
Sul palco era noto per le sue tirate sulla politica, sulle questioni sociali e culturali, alte e basse; storie di droga e abuso di alcol; commenti osceni sui rapporti tra uomini e donne; e improvvisazioni fulminanti su qualsiasi cosa il pubblico gli facesse venire in mente. I suoi show erano sempre pieni di imitazioni frenetiche di attori, presidenti, principi, primi ministri, papi e anonimi cittadini del mondo. La sua irriverenza era leggendaria e incontenibile.
In seguito Robin Williams aveva recitato in serie televisive come Happy Days e Mork & Mindy, una sitcom a metà tra la fantascienza e la commedia in cui interpretava uno strambo alieno umanoide. Mork & Mindy ebbe un grande successo anche in Italia – fu trasmessa da Rai2 nel 1979 e poi da Italia 1 nel 1984 – rendendo molto popolare Williams (e il saluto “nano nano”).
Williams recitò poi in moltissimi film – ha raccontato che i suoi amici lo prendevano in giro dicendogli: “ehi, è uscito un altro film senza di te!” – e raggiunse negli anni una notevole fama internazionale: tra i suoi film più noti ci sono Good morning Vietnam, L’attimo fuggente, Will Hunting, genio ribelle e Mrs. Doubtifire. Ma era uno di quegli attori così espressivi e riconoscibili – quella faccia – da portare attenzioni anche su film che forse senza di lui ne avrebbero ottenute meno: come Patch Adams, per esempio, oppure Jumanji o One Hour Photo.
Uno dei suoi ruoli più famosi è quello per cui in Italia non lo conosce nessuno, ma per cui negli Stati Uniti fu apprezzatissimo: Williams doppiò il genio della lampada in Aladdin. Fu così bravo che secondo diversi critici “rubò” il film, attirando l’attenzione su di sé rispetto agli altri personaggi.
Robin Wlliams vinse un premio Oscar nel 1988 per Will Hunting, genio ribelle; fu nominato altre tre volte per Good Morning Vietnam, L’attimo fuggente e La leggenda del re pescatore.
Il video di quando vinse l’Oscar: