9 bei film con Robin Williams
Ognuno ha il suo, tra i tanti interpretati dall'attore morto l'11 agosto 2014, di cui sentiamo la mancanza
Robin Williams, morto l’11 agosto 2014 a 63 anni, è stato uno degli attori comici più famosi e apprezzati dell’ultimo ventennio: negli Stati Uniti, dove se lo ritrovavano spesso anche ospite in trasmissioni televisive, e anche in Italia, dove la sua voce è stata quella del bravissimo doppiatore Carlo Valli. Come molti grandi attori comici ci sapeva fare anche nei ruoli in cui non doveva far ridere, e anzi proprio da quelli ottenne alcuni dei maggiori riconoscimenti della sua carriera. Questa lista non vuole essere esaustiva né definitiva: integratela pure nei commenti.
Mrs. Doubtfire (1991)
Mrs. Doubtfire è probabilmente il film che più di tutti ha fatto amare Robin Williams da un pubblico più ampio, e di ogni età, perché non era solo un film per bambini e non era solo un film per persone grandi, e quindi era perfetto per le famiglie (ma per davvero, non come i film per famiglie che scontentano tutti). Williams fu apprezzatissimo anche perché poté esibirsi, da copione, in una delle cose che sapeva fare meglio: le voci buffe e le imitazioni. Nella versione originale del film, la tata protagonista da lui interpretata aveva un accento scozzese che il pubblico statunitense trovò divertente e azzeccato; qui in Italia fece un ottimo e difficile lavoro il doppiatore Carlo Valli, che diventò sempre di più una cosa sola con la faccia di Williams.
Insomnia (2002)
È un film del regista britannico Christopher Nolan, girato tra la fase in cui Nolan era quello di Memento – un suo film bello ma abbastanza complicato – e la fase in cui diventò quello della serie dei Batman con Christian Bale. Insomnia era un thrillerone ambientato in Alaska, in cui a un certo punto un bravo detective (Al Pacino) comincia a dare di matto perché non gli riesce più di dormire, a causa del sole che non tramonta mai del tutto durante l’estate artica. Robin Williams faceva il cattivo, ma poi a un certo punto non si capiva più se era più cattivo lui o più cattivo chi gli dava la caccia: comunque fece una certa impressione a tutti, vedere quello di Mrs. Doubtfire e di Patch Adams recitare nei panni del criminale, e farlo così bene.
Harry a pezzi (1997)
Un film di Woody Allen che piace un sacco ai fan di Woody Allen, e con dentro un sacco di attori di Hollywood famosi e bravi, ognuno con una sua parte più o meno lunga ma non lunghissima. Un film a spezzoni, come li chiamano alcuni (ma pure “a pezzi” proprio: c’era tutto un montaggio strano). Tra gli attori c’era anche Robin Williams, al quale toccava una parte semplicemente geniale: a un certo punto del film va fuori fuoco, ma come se avesse preso un raffreddore.
Will Hunting – Genio ribelle (1997)
Will Hunting è il film con cui Williams nel 1998 vinse l’Oscar come miglior attore non protagonista, uno di quei casi che mettono tutti d’accordo, e in cui ci vuole un certo coraggio a fare gli snob e dire che l’Academy non ne capisce di film. Lui faceva lo psicanalista che non esercita da anni, e che decide di ricominciare a farlo per risolvere il caso di un ragazzo-genio con problemi di comportamento, che nessun altro analista è riuscito ad aiutare. Una delle scene più belle del film è quando lui, l’analista, racconta la volta in cui conobbe la sua futura moglie, durante una seduta di terapia col ragazzo-genio.
La leggenda del re pescatore (1991)
Qualche anno prima che diventasse veramente famoso, Williams girò un film che piacque molto già all’epoca (gli procurò una nomination agli Oscar) e che piacque ancora di più a tutti quelli che andarono a recuperarselo anni dopo. Era diretto da Terry Gilliam, quello dei Monty Python e di Brazil (1985): Williams faceva la parte di un senzatetto buono, romantico e un po’ fuori di testa, fissato che deve ritrovare il Santo Graal (cioè: a Manhattan, nel Ventesimo secolo). Ma è una storia amarissima, e si scopre che prima era un insegnante e stava benissimo. A un certo punto si innamora di un’impiegata mezza sfigata, e si sa come vanno queste cose: gli pare che tutti intorno a lei ballino un valzer.
Good Morning, Vietnam (1987)
Anche Good Morning, Vietnam rientra nella lista di film che solo Robin Williams. Interpretava il ruolo di un conduttore radiofonico inviato in Vietnam a risollevare l’umore delle truppe impegnate nella guerra. Ed era un po’ come se ci avessero inviato Robin Williams, in Vietnam: faceva le voci buffe e lo scemo come sapeva lui.
Molti italiani all’estero, soprattutto nell’Asia dell’est, che si siano ritrovati nella condizione di insegnare italiano o inglese, forse ricordano bene anche le scene del film in cui Williams – che pure qui era tutt’uno col suo personaggio – insegnava inglese a una classe vietnamita.
Jack (1996)
Altro film per bambini e anche no, e altro film il cui ruolo di protagonista sembrava scritto apposta per Robin Williams. Era un ruolo abbastanza assurdo: a causa di una disfunzione genetica, il protagonista del film è un bambino che non lo era, nel senso che mentalmente cresce come tutti i bambini della sua età ma fisicamente cresce quattro volte più velocemente degli altri, col risultato che a dieci anni ha l’aspetto di un quarantenne. Ed è un bel guaio, con cui Jack, la sua famiglia e i suoi amici cercano di tirare avanti fino al diploma.
Patch Adams (1998)
Un film che andrebbe visto anche solo per un motivo, oltre che per la presenza di Robin Williams: capire tutte le volte in cui il Dottor House dell’omonima serie televisiva prende Patch Adams come modello di riferimento sbagliato per il rapporto medico-paziente. E anche perché è una questione seria e ampiamente dibattuta in ambito medico, da anni. E poi perché fa ridere ma pure molto piangere.
One Hour Photo (2002)
Robin Williams, in definitiva, è stato soprattutto un grande attore in film che facevano ridere, in film che facevano piangere, e in film sia divertenti che commoventi allo stesso tempo. Poi c’erano questi pochissimi film, come Insomnia, in cui faceva una parte per lui insolita: il cattivo vero. L’altro film che viene citato più spesso è One Hour Photo, in cui lui interpreta un commesso bravo e disponibile con tutti, che in verità è uno squilibrato che sogna di vivere la vita degli altri e a un certo punto comincia a farlo sul serio.