La lettera degli autori contro Amazon
Oltre 900 scrittori hanno chiesto ad Amazon di smetterla di boicottare le vendite dei loro libri, per la disputa con l'editore Hachette sul prezzo degli e-book
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Domenica 10 agosto un gruppo formato da oltre 900 scrittori, per lo più statunitensi, ha comprato una pagina del New York Times per pubblicare una lettera contro la società di e-commerce Amazon, accusata di aver boicottato sul proprio sito, in vari modi, la vendita di libri pubblicati dall’editore Hachette, del gruppo francese Lagardère. La disputa tra Amazon e Hachette va avanti da mesi e riguarda il prezzo degli e-book. In pratica: Amazon vorrebbe applicare uno sconto maggiore, riducendo di conseguenza i ricavi dell’editore; Hachette non vuole, e quindi non hanno ancora trovato un accordo. Per disincentivare le vendite di libri di Hachette, Amazon avrebbe volontariamente adottato strategie come non applicare gli sconti consueti sui libri, allungare i tempi di spedizione o rimuovere la possibilità di preordinare i libri in uscita.
«Invitiamo Amazon nel modo più deciso a smettere di danneggiare gli autori su cui ha costruito i suoi affari. Nessuno di noi ci guadagna, né i lettori né gli autori, quando i libri vengono presi in ostaggio», hanno scritto gli autori della lettera (la maggior parte di loro non è sotto contratto con Hachette). L’acquisto della pagina sul New York Times, secondo quanto rivelato dal quotidiano stesso, è costata 104 mila dollari (circa 77 mila euro), e la spesa è stata sostenuta da alcuni degli scrittori di maggiore successo tra i firmatari della lettera. L’iniziativa è stata promossa dallo scrittore statunitense Douglas Preston, uno degli autori di punta di Hachette, e anche uno dei più danneggiati dalle recenti scelte di vendita di Amazon contro Hachette.
Secondo Preston «non è giusto che Amazon individui un gruppo di autori, che non sono coinvolti in questa disputa, per questa rappresaglia selettiva». La lettera è genericamente indirizzata “ai lettori” e una versione online è già presente all’indirizzo www.authorsunited.net. Nell’intestazione della lettera Preston e gli altri scrittori invitano i lettori a scrivere a Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon, per fargli sapere cosa ne pensano di questa storia.
Qualche giorno fa, in un’operazione praticamente simmetrica a questa, Amazon aveva pubblicato all’indirizzo www.readersunited.com una “lettera ai lettori” molto circolata online, in cui sosteneva che da un abbassamento dei prezzi degli e-book tutte le parti coinvolte – editore, autore e lettore – ci guadagnano: perché il libro viene venduto a un prezzo più basso ma di fatto in quantità maggiori, abbastanza da comportare un guadagno per l’editore e l’autore. Nella lettera, Amazon invitava Hachette a “smetterla di usare gli autori come una leva” e ricordava che non tutti gli autori sono d’accordo con la politica dell’editore. In una delle parti centrali della lettera era chiaramente riassunta la posizione di Amazon in tutta questa vicenda:
Molti e-book sono venduti a un prezzo di 14.99 o 19.99 dollari [circa 11 o 15 euro]. Questo è un prezzo ingiustificabilmente alto per un e-book. Con un e-book non c’è stampa, non c’è sovrastampa, non c’è bisogno di calcolare le vendite stimate, non c’è alcun reso, nessuna vendita annullata a causa dell’esaurimento delle scorte, nessun costo di deposito, nessun costo di trasporto, e non c’è mercato di seconda mano – gli e-book non possono essere rivenduti come usato. Gli e-book possono e devono essere meno costosi.
Foto: Justin Sullivan/Getty Images