L’assedio di Donetsk
L'esercito ucraino ha circondato la capitale dei filo-russi, che ora è isolata dal resto dei territorio controllato dai ribelli: intanto si tratta per una tregua
Sabato 9 agosto, l’esercito ucraino ha circondato la città Donetsk, la capitale del territorio controllato dai ribelli filo-russi nell’Ucraina orientale. Ora Donetsk è separata dal resto del territorio che i filo-russi riescono faticosamente a difendere e, soprattutto, è tagliata fuori dal confine con la Russia, dal quale continuano ad arrivare ai ribelli rinforzi e rifornimenti. Poche ore dopo i leader filo-russi di Donetsk hanno chiesto un cessate il fuoco per evitare «una tragedia umanitaria». Il governo ucraino non ha risposto, ma ha detto di essere disposto a consentire l’accesso a Donetsk di una missione umanitaria disarmata. Più a nord, a Luhansk, la seconda città più importante per i ribelli, sono ancora in corso scontri e combattimenti. I combattimenti proseguono da aprile e si calcola che circa 1.500 persone sono state ucciso fino ad ora.
Donetsk è il centro abitato più importante dell’Ucraina orientale e fino a poche settimane fa era abitata da più di un milione di persone. Circa 300 mila persone sono fuggite da quando l’esercito ucraino ha cominciato ad avvicinarsi alla città mentre, da almeno una settimana, gli abitanti che sono rimasti in città hanno cominciato a mettere da parte scorte per resistere a un eventuale assedio. Migliaia di persone continuano a cercare di fuggire in questi giorni attraversando i posti di blocco messi in piedi dall’esercito ucraino.
In città, intanto, i ribelli stanno fortificando quella che hanno battezzato la loro “Stalingrado”, la città che l’esercito russo difese per mesi dall’esercito tedesco riportando una delle vittorie più importanti della Seconda Guerra Mondiale. I giornalisti che hanno visitato Donetsk, come ha fatto Christopher Miller, raccontano di come i miliziani stiano scavando trincee ovunque e creando barricate per bloccare le strade principali. Carri armati e veicoli blindati sono stati nascosti per la città e mimetizzati nei cortili. Si calcola che i separatisti abbiano in città ancora alcune migliaia di uomini armati. Ora che Donetsk è tagliata fuori dal resto dei territori in mano ai ribelli e, soprattutto, dal confine con la Russia, è molto difficile che alla guarnigione possano arrivare dei rinforzi. I filo-russi stanno cercando di reclutare la popolazione locale e la città è tappezzata di cartelloni che invitano ad arruolarsi nelle milizie. Le richieste di cessate il fuoco di questi giorni, però, fanno dubitare della volontà dei ribelli di combattere fino all’ultimo uomo.
Se l’esercito ucraino dovesse decidere di conquistar Donetsk strada per strada è probabile che il numero delle persone uccise negli scontri in Ucraina orientale salga molto in fretta. Alcuni analisti dicono che l’esercito ucraino non è tatticamente preparato a combattere in un territorio urbano e che i ribelli possiedono il vantaggio di combattere in una zona che hanno studiato attentamente nel corso degli ultimi mesi. Il governo ucraino probabilmente cercherà comunque di conquistare la città il prima possibile, magari entro il 24 agosto, giorno in cui si festeggia l’indipendenza dell’Ucraina.
Mentre Donetsk oramai è isolata, l’esercito ucraino continua a combattere per riconquistare il resto del territorio ancora in mano ai filo-russi. Come mostra la cartina qui sopra, i combattimenti sono ancora in corso lungo quasi tutto il perimetro del territorio ancora in mano ai ribelli, un’area che negli ultimi mesi si è ridotta di circa il 75 per cento a causa dei continui attacchi dell’esercito ucraino. Si combatte anche a Grabovo, il luogo dove sono precipitati resti del volo MH17, l’aereo della Malaysia Airline abbattuto lo scorso luglio da un missile probabilmente sparato dai ribelli filo-russi (tutti i 298 passeggeri e membri dell’equipaggio sono morti nell’incidente). Si combatte anche più a nord dove anche Luhansk sta per essere circondata.
Nonostante le numerose sconfitte, anche i filo-russi sono riusciti ottenere qualche vittoria. Riconquistando alcune città nella parte meridionale della regione, praticamente al confine con la Russia, i ribelli sono riusciti a intrappolare qualche centinaia di soldati ucraini. Alcuni di loro hanno dovuto accettare di abbandonare le armi e attraversare il confine dove sono stati presi in custodia dai militari russi che in quell’area sono sempre più numerosi. La Russia, per il momento, non ha preso parte ufficialmente al conflitto, anche se oramai ci sono pochi dubbi sul fatto che abbia appoggiato i ribelli rifornendoli di armi leggere, altri materiali e volontari (probabilmente i filo-russi sono stati riforniti anche di altre armi, come carri armati e missile, tra cui forse quello che ha abbattuto il volo MH17). Inoltre, secondo gli Stati Uniti, in più di un’occasione i militari russi hanno bombardato le posizioni dell’esercito ucraino.