Il caso Sharon Tate
La storia del terribile assassinio della giovane attrice, moglie del regista Roman Polanski, nella sua villa a Los Angeles, il 9 agosto 1969
Nelle prime ore del 9 agosto 1969, a Los Angeles, una promettente attrice statunitense fu uccisa insieme ad altre quattro persone nella sua abitazione, una villa nel nord di Beverly Hills, da uomini armati che erano riusciti a entrare in casa sua. Per la violenza, imprevedibilità e atrocità di quel massacro, e a causa della popolarità delle persone coinvolte nella vicenda, quello che accadde quella notte divenne in poche ore – negli Stati Uniti e nel mondo – una delle storie più brutte e note degli ultimi cinquant’anni. L’attrice uccisa era Sharon Tate, aveva 26 anni ed era all’ottavo mese di gravidanza. Suo marito era il noto regista polacco Roman Polanski. Gli assassini erano i seguaci di una setta guidata da Charles Manson, mandante degli omicidi, e il cui gruppo ottenne la sua massima notorietà proprio in seguito ai tragici fatti di quella notte.