Il vicesindaco di Viareggio cambia sesso

L'intervista di Repubblica a Chiara Romanini, che dopo l'autorizzazione del tribunale diventerà Gianmarco

Domenica 3 agosto Repubblica ha pubblicato un’intervista a Chiara Romanini, vicesindaco del Partito Democratico di Viareggio, che da pochi giorni ha avuto l’autorizzazione del tribunale di Lucca a cambiare sesso. Romanini, racconta Repubblica, è già conosciuta a Viareggio come “Gianmarco” e dopo questa sentenza potrà avere il suo nuovo nome su tutti i suoi documenti. Romanini racconta che comunque il percorso è ancora lungo: dovrà sottoporsi a diversi interventi chirurgici e attendere almeno un’altra sentenza.

«Non sono mai stato la classica femmina con le treccine, anzi. Ma ora finalmente sulle gambe sono spuntati i peli”. L’ha iniziata da un anno la terapia ormonale, il vicesindaco di Viareggio Romanini. “Aspettavo questo momento da una vita.»

A 31 anni, da Chiara potrà diventare Gianmarco. Come si sente?
«Infinitamente meglio. Il Tribunale di Lucca mi ha appena concesso di cambiare sesso. Finisce una terribile odissea, potrò sentirmi un uomo a tutti gli effetti.»

Ci vorrà ancora tempo?
«Sì. A settembre mi sottoporrò al primo intervento chirurgico, poi ne serviranno altri e dovrò attendere una seconda sentenza. È stata dura, una vita intera in un limbo, in cui non ti senti né carne né pesce. Sai di essere un uomo ma imprigionato in un corpo di donna.»

Deve essere difficile…
«Terribile. Ora potrò dire addio al corpetto che comprime la mia quarta abbondante, alla carta di identità in cui non mi riconosco, alle situazioni imbarazzanti in banca e alla posta, dove gli impiegati mi guardano perplessi. Potrò firmare con un nome che rispecchi davvero il mio “io”. Ma va detto, sono stato fortunato.»

In che senso?
«Ora a voi stupisce, ma a Viareggio lo sanno anche gli alberi di me. Amici, colleghi, il sindaco Leonardo Betti, mi chiamano tutti “il Romanini” o Gianmarco, qui non ho fatto notizia.»

Riconoscerà che in Italia non è così scontato.
«È vero. Per me, che sono un avvocato, è stato agevole, eppure sono serviti mesi. Per altri l’iter può diventare un inferno. Le sedute psichiatriche, gli psicologi, la certificazione medica.»

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