Il mercato dei tablet è saturo?
Pare di sì, almeno a giudicare dai dati di vendita: c'entrano molte cose, soprattutto scarsa innovazione nei modelli e smartphone sempre più grandi
Nelle ultime settimane tra esperti e appassionati di tecnologia si è sviluppato un interessante dibattito riguardo il futuro dei tablet, uno dei prodotti tecnologici che si sono più rapidamente diffusi negli ultimi anni ma le cui vendite in tempi recenti hanno mostrato un calo netto e repentino. La diminuzione delle vendite di iPad evidenziata nei recenti risultati trimestrali di Apple – generalmente buoni, grazie alle vendite di iPhone – è stata da diversi analisti interpretata come un segnale della saturazione del mercato dei tablet. Tim Cook, amministratore delegato di Apple, ha spiegato che le vendite continuano a essere buone nei mercati emergenti – nell’ultimo trimestre sono cresciute di più del 50 per cento in Cina, India e Medio Oriente – ma che “nei paesi sviluppati come gli Stati Uniti il mercato è chiaramente più debole”.
Nell’ultimo trimestre – il terzo dell’anno fiscale (Q3) – Apple ha venduto 13,3 milioni di iPad, il 9,2 per cento in meno rispetto al trimestre precedente. E nei risultati del trimestre diffusi lo scorso aprile, in cui vendette 16,3 milioni di iPad, già aveva evidenziato una diminuzione del 16 per cento rispetto al trimestre precedente: i commentatori lo spiegarono in parte con l’aumento delle vendite della concorrenza e in parte con la possibile saturazione del mercato dei tablet, appunto. Corning, una delle maggiori società produttrici di schermi per tv, smartphone e tablet, ha annunciato vendite al di sotto delle aspettative per i suoi schermi per dispositivi mobili, tablet in particolare, sostenendo di aver sovrastimato questo mercato. «Ci siamo sbagliati di grosso su quello che stava succedendo nel mercato dei tablet, e quindi ora abbiamo rivisto le nostre previsioni», ha detto il direttore finanziario James Flaws.
In una recente intervista con il sito di tecnologia Re/code, Hubert Joly – amministratore delegato di Best Buy, una delle più importanti catene di distribuzione americana – è stato piuttosto esplicito: ha detto che il mercato dei tablet si è “schiantato”. «Sì, “schiantato” è una parola forte. È che i tablet sono stati un fenomeno incredibile. Non credo ci sia mai stata una categoria di prodotti che sia cresciuta così tanto e così in fretta nella storia della tecnologia. Il punto è che, una volta che ti sei fatto un tablet, non è chiaro perché tu debba prendere quello della generazione successiva», ha detto Joly. Sia lui che altri osservatori attribuiscono la sostanziale assenza di “ricambio” anche allo scarso miglioramento dei dispositivi in termini di innovazione, in tempi recenti, e Joly sintetizza tutto così: «Ti occorre un motivo per cambiare il tablet».
Joly ritiene peraltro che la flessione nelle vendite dei tablet possa portare a un “ritorno” dei pc, e cioè a un progressivo aumento nelle vendite dei laptop e dei prodotti ibridi a metà tra tablet e laptop, aumento già evidenziato negli ultimi dati diffusi da Best Buy: il motivo di questo incremento delle vendite, spiega Joly, è però almeno in parte dovuto al fatto che Microsoft ha smesso di fornire aggiornamenti e supporto ad alcuni suoi vecchi sistemi operativi, come Windows XP, incentivando di fatto l’acquisto di nuovi prodotti con sistemi operativi più recenti. Il 2013, ricorda Re/code, a oggi rimane in ogni caso il peggiore anno nella storia dei pc per quanto riguarda i dati di vendita.
Tim Cook sembrerebbe sostanzialmente d’accordo con Joly per quanto riguarda il bisogno di innovazione nel mercato dei tablet, ma ritiene che quello dei tablet – molto più di quello dei pc – sia un mercato con ampi margini di espansione: «Crediamo che la categoria nel suo complesso sia ancora nei suoi primi giorni, e che ci sono innovazioni significative da poter introdurre negli iPad: abbiamo in programma di farlo», ha detto Cook. Diversi commentatori – oltre ai consumatori, evidentemente – avevano ritenuto insufficiente l’incremento tecnologico nel passaggio da iPad ad iPad Air.
Altri commentatori sono sembrati piuttosto cauti nel definire in crisi il mercato dei tablet in genere, sottolineando il fatto che la discussione si basa un po’ troppo sui dati di vendita di iPad e trascura le vendite dei tablet prodotti dai suoi concorrenti. Nell’ultimo trimestre, infatti, le vendite generali di tablet non sono diminuite bensì sono aumentate dell’11 per cento, stando ai dati forniti da International Data Corporation (IDC), società specializzata in ricerche di mercato. È comunque rilevante, sostengono in molti, prendere atto del fatto che due anni fa le vendite di tablet crescevano a un ritmo del 60 per cento. Tra le possibili concause che spiegherebbero questo calo di crescita, comunque maggiore rispetto a quanto previsto dagli analisti, vengono citati due aspetti del mercato recente dei dispositivi mobili, che sia aggiungono alla spiegazione dell’assenza di grande innovazione tecnologica nei tablet.
Primo: gli smartphone sono sempre più grandi. Galaxy S5 e Galaxy Note, per esempio, sono due dei prodotti più venduti di Samsung: sono due smartphone ma hanno rispettivamente monitor da 5.1 e da 5.5 pollici. Praticamente “è come portarsi in tasca già un tablet”, spiega David Goldman di CNN (anche Apple, peraltro, starebbe valutando di adeguarsi a queste dimensioni, per lo schermo del prossimo iPhone 6). Secondo: le aziende non comprano tablet, per i loro dipendenti. Oltre a una tradizionale lentezza nell’adottare nuove tecnologie da parte delle imprese, sussistono ancora perplessità riguardo la sicurezza di questi dispositivi e riguardo la disponibilità di sistemi di protezione.
Per altri versi, questa stessa considerazione può essere letta diversamente: la diffusione di tablet a livello aziendale rappresenta un’importante possibilità di espansione, per il mercato. Il recente accordo tra Apple e IBM, per esempio, potrebbe incentivare l’acquisto di iPad da parte delle aziende: Apple fornirà iPad a IBM, che caricherà sui dispositivi delle applicazioni specifiche per il settore finanziario, bancario, sanitario, assicurativo, commerciale e dei trasporti, che funzionino senza problemi sugli iPhone e gli iPad e che siano in grado di dialogare con gli altri sistemi informatici adottati nelle aziende. «Riteniamo che una maggiore domanda di tablet nella seconda metà del 2014 favorirà la crescita del mercato», ha detto Jean Philippe Bouchard, direttore delle ricerche di mercato sui tablet all’IDC.
(FRANCOIS MORI/AFP/Getty Images)