L’Unità sospende le pubblicazioni
Quello del 31 luglio sarà l'ultimo numero, almeno per il momento: la società editoriale è in liquidazione
Il quotidiano l’Unità sospenderà le pubblicazioni il 31 luglio. La decisione si deve alla grave situazione economica della NIE, la società editrice del giornale, che è in liquidazione dal 14 giugno: la liquidazione è il passaggio precedente alla chiusura di una società, durante il quale si riscuotono i crediti e, soprattutto, si cercano di ripagare i debiti, spesso vendendo beni della società.
All’inizio di luglio i rappresentanti sindacali dei lavoratori avevano diffuso un comunicato spiegando che l’Unità aveva “un mese di vita”: un mese entro il quale sarebbe stato necessario trovare un’offerta di acquisto “solida e credibile” che evidentemente non è arrivata. L’attuale crisi del giornale arriva dopo anni di cali di vendite e aggravamento del debito della società editoriale. L’Unità è stata fondata da Antonio Gramsci nel 1924: ha già chiuso una volta nel luglio del 2000, per riaprire poi nel gennaio del 2001. Dal 1997 l’Unità è in mano ad azionisti privati e non a partiti politici, anche se da qualche anno il PD ne ha riacquistato una piccola quota. I giornalisti da mesi non percepiscono lo stipendio e hanno scioperato per diversi giorni togliendo le firme dai loro articoli.
Questo è il comunicato diffuso dal comitato di redazione, l’organo di rappresentanza sindacale dei giornalisti:
Fine della corsa. Dopo tre mesi di lotta, ci sono riusciti: hanno ucciso l’Unità. I lavoratori sono rimasti soli a difendere una testata storica. Gli azionisti non hanno trovato l’intesa su diverse ipotesi che avrebbero comunque salvato il giornale. Un fatto di gravità inaudita, che mette a rischio un’ottantina di posti di lavoro in un momento di grave crisi dell’editoria. I lavoratori agiranno in tutte le sedi per difendere i propri diritti. Al tempo stesso, con la rabbia e il dolore che oggi sentiamo, diciamo che questa storia non finisce qui. Avevamo chiesto senso di responsabilità e trasparenza a tutti i soggetti, imprenditoriali e politici. Abbiamo ricevuto irresponsabilità e opacità. Questo lo grideremo con tutta la nostra forza. Oggi è un giorno di lutto per la comunità dell’Unità, per i militanti delle feste, per i nostri lettori, per la democrazia. Noi continueremo a combattere guardandoci anche dal fuoco amico.