L’ONU ha chiesto un cessate il fuoco a Gaza
«Immediato e senza condizioni», ha detto il Consiglio di sicurezza, almeno per questi giorni di fine del Ramadan; ma oggi gli scontri sono ripresi e sono morti 10 palestinesi e 4 israeliani
Aggiornamento delle 17:45
Nonostante la richiesta di un cessate il fuoco dell’ONU, il lancio di bombe e razzi è continuato anche oggi. Dieci persone – due adulti e otto bambini – sono morte in un’esplosione in un parco pubblico a Gaza, che ha ferito altre 40 persone. Pochi minuti prima c’era stata un’esplosione nell’ospedale di Shifa – il più importante di Gaza che si trovava non lontano dal parco – che non ha provocato morti. Ayman Sahabani, a capo del pronto soccorso dell’ospedale, ha detto che alcuni bambini del campo profughi di Shati stavano giocando nel parco su un’altalena, prima di venire colpiti dall’esplosione. Sahabani e la polizia di Gaza hanno incolpato Israele dell’esplosione.
L’esercito israeliano ha invece negato ogni responsabilità, dicendo che si è trattato della mancata esplosione di razzi lanciato da Hamas. Un giornalista di AFP che si trova sul posto ha detto che un muro all’interno del complesso ospedaliero è stato danneggiato da quello che sembra essere un missile lanciato da un drone.
Un colpo di mortaio lanciato da Gaza nel sud di Israele un ha ucciso quattro israeliani. Non è ancora chiaro se fossero soldati o civili.
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Lunedì mattina il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha chiesto “un cessate il fuoco immediato e senza condizioni per ragioni umanitarie” nella Striscia di Gaza, dove i bombardamenti dell’esercito israeliano e il lancio di razzi da parte di Hamas vanno ormai avanti da quasi tre settimane. La proposta era stata avanzata al Consiglio di Sicurezza dalla Giordania, che rappresenta i paesi arabi nel Consiglio, ed è stata approvata dal Rwanda, che in questo momento ha la presidenza del Consiglio e che ha convocato una riunione di emergenza per votarlo poco dopo la mezzanotte di domenica. Le dichiarazioni del Consiglio di Sicurezza devono essere approvate dai 15 stati membri e per importanza, tra gli atti dell’ONU, vengono subito dopo le risoluzioni.
La proposta invita Israele e Palestina “ad accettare e mettere in pratica pienamente un cessate il fuoco umanitario per il periodo di Eid e oltre”: il testo fa riferimento alla festa di Eid al-Fitr, che è iniziata oggi e segna la fine del Ramadan, il mese sacro per i musulmani, dedicato al digiuno e alla preghiera. Chiede anche di “impegnarsi in sforzi per raggiungere una tregua duratura e pienamente rispettata, basata sulla proposta egiziana”. Riyad Mansour, rappresentante palestinese all’ONU, ha detto che la dichiarazione non è sufficiente, dato che non richiede il ritiro dell’esercito israeliano da Gaza.
Sabato mattina era iniziata una prima tregua umanitaria, finita alle 19 ora locale. Israele l’aveva estesa di altre quattro ore, ma fin da subito Hamas aveva ripreso a lanciare razzi contro diverse zone nel sud di Israele. Israele aveva annunciato l’estensione della tregua fino a mezzanotte di domenica, ma poco dopo le 10 ha ripreso a bombardare dicendo che Hamas non l’aveva rispettata. Verso le 12.20 di domenica Hamas ha fatto sapere di avere approvato una tregua umanitaria dalla durata di 24 ore a partire dalle 14 ora locale di ieri, le 13 in Italia. Israele ha rifiutato la tregua e i bombardamenti sulla Striscia di Gaza e il lancio di missili contro Israele sono continuati per tutto il giorno.
Foto: Minareti di una moschea a Gaza, all’alba di lunedì (AP Photo/Lefteris Pitarakis)