Cosa resta dei posti bombardati a Gaza
Poco o niente: nel quartiere Shejaiya di Gaza e nelle città di Beit Hanoun e Khan Younis sono rimaste solo macerie, e molti corpi di palestinesi uccisi negli attacchi israeliani
Da quando è cominciata la tregua nella Striscia di Gaza, alle 8 ora locale di questa mattina (erano le 7 in Italia), molti palestinesi sono tornati nei quartieri di Gaza e nelle altre città della Striscia che sono state pesantemente bombardate nei giorni scorsi. La tregua, che sta resistendo nonostante l’intensificarsi recente delle violenze nel conflitto, ha permesso anche a molti giornalisti e fotografi di vedere direttamente questi posti, per la prima volta da quando sono stati attaccati. Tra i più danneggiati, e da cui arrivano le immagini più impressionanti, c’è Shejaiya, il quartiere orientale di Gaza attaccato massicciamente nella notte tra il 19 e il 20 luglio. Qui sono morti almeno 60 palestinesi, a cui si devono aggiungere i corpi di coloro che sono stati ritrovati oggi tra le macerie. Poi c’è la città di Beit Hanoun, a pochi chilometri dal confine israeliano nel nord della Striscia, dove il 24 luglio è stata attaccata una scuola gestita dalle Nazioni Unite. E infine ci sono le foto che arrivano da Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, città che nel corso dei diciannove giorni di attacchi è stata ripetutamente colpita dall’esercito israeliano.