Le cause della morte dell’imprenditore della Sewol restano ignote
I medici legali non hanno potuto stabilire come sia morto l'imprenditore che era ricercato in Corea del Sud per il naufragio della nave in cui morirono circa 300 persone
Le autorità della Corea del Sud hanno annunciato che non è stato possibile determinare le cause della morte dell’imprenditore Yoo Byung-eun, l’uomo di 73 anni il cui corpo era stato scoperto in un frutteto nei pressi di Suncheon a metà giugno, molto decomposto, ma che era stato identificato soltanto pochi giorni fa. Yoo Byung-eun era l’ultimo proprietario della società del battello Sewol, ed era ricercato dalla polizia per il naufragio della nave che lo scorso aprile causò la morte di più di 300 persone.
Annunciando il risultato dell’autopsia e di un test tossicologico, il direttore del Servizio nazionale forense (NFS) sudcoreano ha escluso che Yoo sia morto a causa dell’assunzione di farmaci, droghe o a causa del morso di un animale velenoso, e ha anche escluso che il cadavere sia stato trascinato da un altro luogo. Non è stato possibile però capire se sia morto per un malore o se sia stato ucciso per “strangolamento”, perché sul suo corpo non sono state rivenute tracce chiare e sufficienti per poterlo stabilire.
La polizia è stata criticata per come ha gestito l’intero caso: il corpo è rimasto in obitorio per sei settimane prima che ne venisse scoperta e rivelata l’identità, e in precedenza Yoo era stato cercato a lungo ma con una certa inefficacia da parte degli incaricati del suo ritrovamento. Per sfuggire all’arresto – era stato accusato di evasione fiscale, appropriazione indebita e negligenza professionale – si era nascosto nell’armadio di una sua casa di villeggiatura. Inoltre il corpo era stato ritrovato insieme a un libro scritto dallo stesso Yoo e a una bottiglia vuota di olio di fegato di squalo, prodotto da una delle aziende della famiglia dell’imprenditore.
Foto: AP Photo/Ahn Young-joon