L’allarme per un attentato in Norvegia
Secondo la polizia norvegese alcuni estremisti islamici che hanno combattuto in Siria hanno intenzione di fare un attentato nel paese nei prossimi giorni
Giovedì 24 luglio la polizia norvegese ha detto che alcuni miliziani islamisti che hanno recentemente combattuto in Siria contro il presidente siriano Bashar al Assad potrebbero compiere un attacco in Norvegia nei prossimi giorni. L’annuncio della polizia è riferito in particolare a un piccolo gruppo di miliziani di nazionalità norvegese che negli ultimi anni si è fatto parecchia esperienza combattendo nelle guerre di diversi paesi del mondo: una parte di questo gruppo, circa una cinquantina di uomini ha detto la polizia, ha viaggiato in Siria nell’ultimo mese per combattere a fianco delle altre forze islamiste e ora – tornata nel paese – avrebbe sviluppato un piano per compiere un attentato terroristico in Norvegia.
Benedicte Bjoernland, direttore dell’unità di intelligence della polizia, ha detto: «Abbiamo informazioni che indicano che un’azione terroristica contro la Norvegia è stata pianificata per essere compiuta in breve tempo, probabilmente entro pochi giorni». Bjoernland ha aggiunto che la polizia norvegese non è in possesso di altre informazioni sull’obiettivo del potenziale attacco, e per questo ha ordinato il rafforzamento della sicurezza in posti considerati ad “alto rischio”, come i confini, gli aeroporti e le stazioni ferroviarie.
Il primo ministro norvegese, Erna Solberg, è stata informata mercoledì della situazione e ha rimandato le sue vacanze per rimanere a Oslo. Svezia e Danimarca, paesi confinanti con la Norvegia, non hanno alzato il livello di allerta terrorismo ma riconoscono ormai da un paio d’anni che i rispettivi cittadini che si sono uniti ai gruppi jihadisti in Siria sono una minaccia per la sicurezza nazionale. In generale negli ultimi due anni sono stati diversi i paesi europei a parlare di una minaccia simile. Un caso di cui si è occupata recentemente la stampa internazionale è quello del 29enne francese Mehdi Nemmouche, accusato di avere ucciso quattro persone al Museo Ebraico di Bruxelles, in Belgio. L’anno precedente Nemmouche aveva viaggiato in Siria per combattere a fianco dei ribelli.