Cosa pensano i russi del volo MH17
Ci sono quelli che credono alle più assurde teorie del complotto, e quelli che semplicemente non si fidano delle versioni americane, o si domandano perché la Russia dovrebbe avere delle responsabilità
di Karoun Demirjian – Washington Post
Mentre tra i rappresentanti del governo statunitense cresce il consenso sulla responsabilità dei separatisti filo-russi nell’abbattimento del volo MH17 nell’Ucraina dell’est, i russi stanno intanto accogliendo un grande numero di possibili spiegazioni alternative.
Per esempio: forse è tutto parte di un complotto. Forse i cadaveri sono stati messi lì da qualcuno.
Khdija Gamzatova, 50 anni, ha sentito al telegiornale che a un certo punto l’aereo di Vladimir Putin ha incrociato in volo la rotta dell’aereo della Malaysia Airlines e si è convinta che l’esercito ucraino abbia abbattuto l’aereo civile nel tentativo di colpire il presidente russo. «Volavano troppo vicini l’uno all’altro», dice Gamzatova mentre sediamo su una panchina in un parco di Mosca, mostrandomi con dei gesti delle mani quanto vicini fossero i due aerei. Gli ucraini «volevano sparare al nostro aereo, e questo è quello che hanno ottenuto».
Il tatuatore Sergey S. ha una diversa teoria. «Molti testimoni della caduta dell’aereo hanno messo online dei video spiegando che i cadaveri non avevano un aspetto normale, che le persone sembravano essere morte parecchio tempo prima». Sergey S., 45 anni, si è rifiutato di dare il suo cognome e ha poi accusato piuttosto enfaticamente il giornalista che lo intervistava di essere una spia americana.
A conferma di queste teorie non sono emerse prove, ma in Russia ognuna ha ottenuto una sorta di validazione dai media mainstream o da qualche influente angolo di Internet.
Da quando il volo MH17 è precipitato lo scorso giovedì uccidendo le 298 persone a bordo, i media russi hanno ripetuto o inventato diverse teorie su quello che potrebbe aver causato la caduta dell’aereo e quasi nessuna di queste teorie lascia aperta la possibilità che la responsabilità possa essere della Russia o dei separatisti filo-russi. Ogni resoconto che parla di una “provocazione” dell’Ucraina sembra trovare un pubblico particolarmente ricettivo.
Sia l’agenzia Interfax che Channel 1, il canale pubblico russo, hanno parlato delle teorie sul tentativo di assassinare Putin. I media russi hanno raccontato che le rotte dell’aereo di Putin e del Malaysia Airlines si erano incrociate dalle parti di Varsavia e che i due aerei avevano un aspetto simile.
Altri canali televisivi hanno presentato ai loro spettatori un’altra idea: un controllore di volo ucraino avrebbe intenzionalmente fatto entrare l’aereo della Malaysia Airlines in uno spazio aereo pericoloso per far sì che venisse abbattuto. Vitaly Trubin ha sentito uno di questi resoconti dal canale Russia 24: «Perché mai – si chiede Trubin – un controllore di volo dovrebbe fare una cosa simile? Perché il governo ucraino gli ha detto di farlo. Perché glielo hanno detto i servizi segreti ucraini».
Intanto, la spiegazione preferita dal tatuatore Sergey – quella che l’aereo abbattuto stesse trasportando cadaveri già da prima di precipitare – ha cominciato a circolare molto nei siti russi dopo che uno dei capi dei ribelli filo-russi – Igor Girkin, cittadino russo meglio noto con il suo nome di combattimento Strelkov – era stato citato come fonte della teoria su una pagina del social network VKontakte. «Secondo le persone che li hanno trovati, molti dei corpi non erano “freschi”, le persone erano già morte da diversi giorni» avrebbe detto Girkin secondo quanto riportato dalla pagina di Vkontakte. Molti dei corpi, secondo Girkin, non avevano tracce di sangue.
I media russi non stanno semplicemente presentando storie e versioni alternative: in quasi ogni circostanza in cui funzionari statunitensi o ucraini offrono quelle che ritengono essere prove che potrebbero implicare i militanti filo-russi, i media Russi sono pronti a contestarli. Quando l’esercito ucraino ha detto che poteva provare il fatto che i filo-russi avessero armi in grado di abbattere l’aereo, i media russi hanno intervistato esperti che lo negavano e ribelli che spiegavano che se anche avessero avuto armi del genere, i loro lanciamissili erano in riparazione. Quando il governo degli Stati Uniti ha avviato un’indagine per capire se le registrazioni delle telefonate che sembravano indicare i ribelli filo-russi come responsabili dell’abbattimento fossero autentiche, Russia24 ha mandato in onda dei servizi in cui degli esperti tecnici del suono spiegavano che quelle registrazioni erano un falso.
I russi, ci ha spiegato un esperto, non hanno accolto queste spiegazioni perché credano particolarmente nell’affidabilità dei media del loro paese, ma soprattutto perché c’è una grande diffidenza nelle informazioni provenienti dagli Stati Uniti: «Non ci fidiamo degli Stati Uniti. Pensiamo che voi siate maligni, feroci e codardi» ha spiegato Ivan Zassoursky, presidente del dipartimento di nuovi media all’università Statale di Mosca. «Ma è anche vero che non ne sappiamo molto di più», ha aggiunto. Per Zassoursky la possibilità di una guerra con la confinante Ucraina ha riacceso sentimenti nazionalistici e la latente sfiducia per l’Occidente nata negli anni della Guerra Fredda e rinforzata dalle guerre in Iraq e Afghanistan. Quest’ultima crisi sta anche succedendo in un momento in cui i russi hanno una facilità di accesso alle notizie che si conciliano meglio con la sciovinista idea che hanno del loro paese. I media mainstream in Russia sono prevalentemente televisioni e giornali finanziati dallo stato, ma la crescita di Internet ha dato ai russi molte fonti di informazione in un momento in cui il governo sta anche facendo leggi per limitare la pluralità dei media. «Quello che sta succedendo ora è completa follia in un certo senso. Sembra che tutti quanti abbiano abdicato alle loro funzioni intellettuali ritenendole superflue, come se volessero aderire a una qualche squadra», dice Zassoursky. «E questo succede mentre avviene anche un cambiamento nei media, il passaggio dai vecchi media – centralizzati – ai nuovi media – dove le persone possono trovare delle comunità».
Non tutti i russi credono a quello che leggono sui media pagati dallo stato o alle teorie che circolano sui social network locali, aggiunge Zassoursky. I più giovani, ha spiegato, e quelli che hanno studiato tendono ad avere delle posizioni più critiche su quello che succede nel mondo e sul loro governo.
Ma anche quelli che filtrano le notizie, spesso non arrivano a conclusioni molto diverse sulle responsabilità dell’abbattimento del volo MH17. Alexei Smirnov, 45 anni, e sua moglie Olga Smirnova, 43 anni, dicono che spesso preferiscono seguire EuroNews – che trasmette dalla Francia ed è parzialmente sovvenzionato dall’Unione Europea – o Life News – un canale filo-governativo russo ma privato – piuttosto che i canali pubblici. Anche se non credono nelle teorie dei corpi già presenti sull’aereo o su quelle dell’attentato a Putin, tuttavia, Alexei e sua moglie pensano che la responsabilità per quello che è successo sia dell’Ucraina. «È una situazione terribile per queste persone, ma la responsabilità è dell’Ucraina, indipendentemente da dove sia stato lanciato il missile» ha detto Smirnov.
Anche quelli che sono riluttanti a speculare sulle responsabilità per l’abbattimento del volo MH17, comunque fanno fatica a digerire la versione degli Stati Uniti. Quando ho chiesto a Artyom Kruglov, studente di fisica 19enne che parla un po’ di inglese, se pensava che ci potesse essere un fondo di verità alla versione del governo statunitense in cui la Russia aveva qualche responsabilità mi ha risposto: «È possibile, ma perché?»
©2014 The Washington Post