Più di ottanta morti domenica a Gaza
La maggior parte in un solo quartiere di Gaza attaccato dall'esercito israeliano: in serata l'ala militare del gruppo ha annunciato il sequestro di un soldato israeliano
Nella notte tra sabato 19 e domenica 20 – poche ore dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva annunciato un’estensione delle operazioni militari di terra nella Striscia di Gaza – l’esercito israeliano ha attaccato massicciamente Shejaiya, quartiere orientale di Gaza. Secondo Israele, Shejaiya è una delle roccaforti di Hamas: qui ci sarebbero centri di comando e postazioni per lanciamissili del gruppo, oltre che le entrate di molti tunnel che portano fino in territorio israeliano. L’attacco di Israele è andato avanti per tutto la giornata di domenica, con alcune pause – le cosiddette “tregue umanitarie” – sfruttate dalla Croce Rossa per recuperare morti e feriti: nell’attacco israeliano sono rimasti uccisi circa 60 palestinesi e migliaia di persone sono state costrette ad abbandonare le loro case. Dalla scorsa notte in tutta la Striscia di Gaza sono morte oltre 80 persone. I soldati israeliani rimasti uccisi sono 13, il più alto numero da anni per Israele.
Domenica sera le Brigate Ezzedin al-Qassam, l’ala militare di Hamas, hanno annunciato in televisione di avere preso prigioniero un soldato israeliano. Israele ha negato la notizia, dicendo che il nome annunciato dalle Brigate è quello di uno dei soldati uccisi ieri notte a Gaza. All’annuncio delle Brigate, comunque, sono cominciati i festeggiamenti in diverse parti di Gaza.
La Lega Araba, storicamente vicina alle posizioni palestinesi, ha definito l’attacco israeliano un “crimine di guerra”. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha difeso l’attacco, ma parlerà di nuovo in un discorso alla nazione alle 20 ora locale di Israele. L’esercito israeliano ha fatto sapere di avere avvisato gli abitanti di Shajaiya prima di attaccare e di avere posticipato anche l’attacco per permettergli di abbandonare le loro case. Secondo Israele sarebbe stato Hamas a chiedere ai palestinesi che vivono lì di non andarsene. Intanto il numero dei palestinesi uccisi dall’inizio dell’operazione militare israeliana, 13 giorni fa, è arrivato a 425, i feriti sono oltre 3mila.