Che cosa sappiamo dell’aereo abbattuto
L'esercito dell'Ucraina e i separatisti filo-russi continuano ad accusarsi a vicenda; le indagini sul posto sono molto complicate; l'ONU vuole un'inchiesta internazionale
In una riunione di emergenza, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU a New York ha concordato sulla necessità di avviare un’indagine internazionale e indipendente su quanto accaduto al volo MH17, precipitato in Ucraina dell’est giovedì 17 luglio. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha confermato nel pomeriggio le ipotesi prevalenti da ieri: ha detto che all’intelligence americana risulta che l’aereo sia stato abbattuto da un missile terra-aria lanciato dalla regione ucraina in mano ai separatisti filo-russi, ma non si sa ancora chi lo abbia lanciato e se abbia colpito l’aereo civile volutamente o per sbaglio.
Nella giornata di venerdì 18, intanto, sono proseguiti i lavori di ricerca e recupero dei corpi dei passeggeri nella zona in cui è caduto l’aereo: hanno portato al ritrovamento di 181 passeggeri. Le autorità ucraine segnalano però difficoltà nell’organizzare le ricerche perché nell’area sono attivi diversi gruppi armati di separatisti filorussi. Sul posto sono arrivati 20 osservatori dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) che potranno iniziare a fare qualche verifica sui rottami dell’aereo, compatibilmente alla disponibilità dei miliziani nella zona.
La compagnia aerea Malaysia Airlines ha aggiornato più volte l’elenco dei passeggeri a bordo del volo MH17: erano in 298 provenienti da diversi paesi.
Paesi Bassi – 189
Malesia – 44
Australia – 27
Indonesia – 12
Regno Unito – 9
Germania – 4
Belgio – 4
Filippine – 3
Canada – 1
Nuova Zelanda – 1
Le quattro persone che ancora mancano sono oggetto di ulteriori verifiche da parte della compagnia aerea. Almeno una di queste proveniva dagli Stati Uniti, almeno stando a quanto annunciato oggi da Obama, che ha parlato di un cittadino statunitense fra i morti del volo MH17.
Decine di persone, alcune fonti parlano di un centinaio (sbagliando, erano in effetti una decina, correzione successiva), erano partite da Amsterdam con il volo MH17 per raggiungere Kuala Lumpur e da lì proseguire verso Melbourne in Australia per partecipare a una conferenza internazionale sull’AIDS. Erano ricercatori, studiosi e attivisti che da anni si occupavano della malattia e dello studio di nuove cure per trattare le infezioni da virus HIV, che causa l’AIDS. Nelle cose scritte per ricordarli, i loro colleghi parlano di una “perdita enorme” per la ricerca per sconfiggere l’AIDS.
Per tutta la giornata sono circolate notizie circa il ritrovamento della scatola nera dell’aereo, prima da parte dei separatisti poi da parte delle autorità ucraine. Conferme ufficiali non sono ancora arrivate, ma diversi paesi a partire dalla Malesia hanno chiesto che le indagini e le verifiche sui registratori di bordo siano realizzate con la massima trasparenza e nell’ambito dell’indagine internazionale sull’incidente.
Separatisti e autorità ucraine continuano ad accusarsi a vicenda sull’abbattimento del volo MH17. Il governo ucraino accusa i filorussi di avere usato un lanciamissili per abbattere l’aeroplano, ma i separatisti hanno risposto alle accuse dicendo di non avere le strumentazioni necessarie per fare qualcosa del genere. Nei giorni scorsi erano tuttavia circolate fotografie di sistemi lanciamissili russi in mano ai separatisti. Ha fatto riferimento a queste evidenze anche l’ambasciatrice degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, Samantha Power, ricordando che diverse circostanze sembrano indicare una responsabilità dei separatisti filorussi nell’abbattimento dell’aeroplano. La Cina ha inviato il Consiglio a non arrivare a conclusioni azzardate prima della raccolta delle prove grazie all’annunciata indagine.
A Luhansk, città dell’Ucraina orientale da tempo sotto il controllo dei separatisti filorussi, sono mancate elettricità e acqua per diverse ore e alcuni corrispondenti hanno parlato di una raffineria nella zona in fiamme. Sono circolate anche notizie su combattimenti, difficili da confermare.