Le ultime foto da Gaza
Famiglie che scappano, cieli pieni di volantini, scuole trasformate in centri per profughi, soldati che dormono vicino ai carri armati – e poi esplosioni e macerie, come da giorni
Sono passati nove giorni dall’inizio degli attacchi israeliani verso la Striscia di Gaza, che ha provocato la morte di 205 persone, e dall’intensificarsi di quelli di Hamas verso Israele, che finora hanno fatto un morto. Martedì Israele aveva accettato una proposta di cessate il fuoco avanzata dall’Egitto, ma è saltata sei ore dopo per il rifiuto di Hamas di aderire all’accordo e interrompere il lancio di razzi diretti verso Israele. Nella notte tra martedì e mercoledì le bombe israeliane hanno distrutto la casa di Mahmoud Zahar, uno dei leader politici di Hamas, mentre questa mattina l’esercito ha lanciato migliaia di volantini sulla Striscia di Gaza invitando 100 mila persone a lasciare le loro case: si tratta principalmente degli abitanti di Beit Lahya, e dei quartieri Shuja’iya e Zeitoun a Gaza.
Le foto degli ultimi giorni mostrano, oltre alle tristemente consuete immagini di bombardamenti e razzi, famiglie di palestinesi che ispezionano gli edifici in macerie, che cercano di recuperare qualcosa, che fuggono – spesso a piedi – dalle loro case e che cercano aiuto nelle scuole gestite dalle Nazioni Unite, convertite in centri di assistenza. Dall’altra parte ci sono i soldati israeliani che dormono vicino ai carri armati, persone in spiaggia a Tel Aviv che cercano di ripararsi mentre suona l’allarme anti-razzi, e le centinaia di volantini lanciati dall’esercito sul cielo di Gaza.
– Il liveblog su quel che succede a Gaza di mercoledì
– L’atteggiamento di Israele verso le potenziali vittime civili palestinesi, spiegato da Giovanni Fontana