Via da Donetsk
Le foto delle persone che lasciano la città nell'Ucraina orientale, bombardata dall'esercito, per cercare rifugio in Russia
Negli ultimi giorni la situazione nell’Ucraina orientale si è fatta molto più tesa: venerdì 30 soldati ucraini sono stati uccisi dai separatisti filo-russi a Zelenopillya, mentre nella notte tra venerdì e sabato l’esercito ucraino ha bombardato un quartiere di Donetsk, da mesi in mano ai filorussi. Lunedì un aereo militare ucraino con a bordo otto persone è stato abbattuto da missile rivendicato dai separatisti, nonostante l’Ucraina abbia prontamente indicato la Russia come vera responsabile. Martedì sono continuati i bombardamenti nella regione, e un edificio a Snizhne – un’altra città in mano ai ribelli – è stato raso al suolo, uccidendo undici persone. Il governo ucraino ha respinto ogni responsabilità e il portavoce del consiglio di sicurezza ucraino Andrei Lysenko ha accusato i russi dicendo che si è trattato di «una cinica e dannata provocazione» per screditare l’esercito ucraino.
Per timore che la situazione possa peggiorare ulteriormente, migliaia di persone stanno fuggendo dalla regione su automobili, treni, e corriere, nella speranza di ottenere lo status di rifugiati in Russia. In particolare mercoledì mattina dieci corriere cariche di bambini, donne e anziani provenienti da Karlovka, Maryinka e Donetsk sono partite verso la regione russa di Rostov.
La regione di Donetsk rimane la zona dell’Ucraina dove i separatisti filo-russi sono più forti, nonostante l’esercito ucraino negli ultimi giorni abbia ripreso il controllo di alcune città, come Sloviansk. I ribelli avevano dichiarato l’indipendenza a Donetsk e Luhansk ad aprile. Al momento non ci sono dati ufficiali ma si pensa che i civili morti nel conflitto siano centinaia. Martedì le autorità ucraine hanno detto che 258 soldati sono morti nei combattimenti e 922 sono rimasti feriti.