È morta a 90 anni la scrittrice sudafricana Nadine Gordimer, premio Nobel nel 1991
Nadine Gordimer è morta a Johannesburg: aveva un cancro al pancreas e aveva 90 anni. Era considerata, con Doris Lessing, una delle più importanti scrittrici sudafricane in lingua inglese. Aveva vinto il Booker Prize nel 1974 e il Premio Nobel per la letteratura nel 1991.
Författaren och ledamoten i Svenska akademien, Per Wästberg, har känt Nadine Gordimer i 55 år.
– Jag är oerhört ledsen. Jag talade med henne i telefon för tre veckor sedan, då var allt som vanligt. Hon klagade lite över att hon hade svårt att gå på grund av sin artrit. Men hon var en sådan människa som man inte visste om hon dolde hur hon egentligen mådde för att verka käck, säger han.
Nadine Gordimer era nata a Springs, in Sudafrica, da una famiglia di immigranti ebrei (si definiva “un’africana di razza bianca”), si era iscritta all’università, ma aveva interrotto gli studi al primo anno. Pubblicò il suo primo racconto, “The quest for seen gold”, a soli quindici anni su un periodico locale. Tra i suoi libri più famosi ricordiamo “The Lying Days” (I giorni della menzogna), “A World of Strangers” (Un mondo di stranieri), “Occasion for Loving” (Occasione d’amore), “A Guest of Honour” (Un ospite d’onore), “Burger’s Daughter” (La figlia di Burger) e “My Son’s Story” (Storia di mio figlio).
Oltre che scrittrice di successo fu molto attiva politicamente nell’African national congress di Nelson Mandela. Nel 1987 fu tra i fondatori e le fondatrici del Congress of South African writers, associazione che aveva l’obiettivo di promuovere la letteratura tra le comunità più povere e discriminate. Durante la sua carriera fu spesso sottoposta a censura nel suo paese, ma scelse di continuare a viverci. Nei saggi, ma anche nei suoi romanzi e racconti, ha affrontato la questione femminile denunciando la condizione delle donne nere, ma anche quella delle donne bianche che, specie se benestanti, restavano relegate nella quiete delle loro case. La sua premessa era però che in mancanza di qualsiasi diritto politico per la maggioranza della popolazione, il movimento femminista rischiava di diventare una causa portata avanti dalle donne bianche privilegiate a favore di altre donne bianche e rischiava dunque di non affrontare in modo più ampio le necessità più urgenti del paese.