Continua il caso spionaggio in Germania
Il governo tedesco ha espulso il rappresentante statunitense della CIA a Berlino; la settimana scorsa aveva arrestato un suo dipendente sospettato di fare il doppio gioco
Giovedì 10 luglio il governo tedesco ha chiesto al rappresentante statunitense dei servizi di spionaggio (probabilmente della CIA, come scrive BBC, ma su questo non ci sono conferme) presso l’Ambasciata americana di Berlino di lasciare la Germania. La richiesta arriva a una settimana di distanza dall’arresto da parte della polizia tedesca di un dipendente della Bundesnachrichtendienst (BND) – l’agenzia di intelligence che fa direttamente riferimento al governo – sospettato di avere dato informazioni riservate agli Stati Uniti. Inoltre, mercoledì 9 luglio l’agenzia di stampa Reuters ha dato la notizia di una seconda persona alle dipendenze del ministero della Difesa tedesco sospettata di avere passato informazioni ai servizi di intelligence statunitensi.
Nel breve comunicato diffuso dal governo tedesco, si spiega che l’espulsione del responsabile dei servizi di spionaggio statunitensi è stato deciso a causa dell’impossibilità di fare ancora chiarezza su alcune vicende di spionaggio in Germania. Da mesi una apposita commissione parlamentare e la magistratura stanno indagando sulle rivelazioni circa le attività di spionaggio su grande scala all’estero da parte della National Security Agency (NSA) degli Stati Uniti, emerse grazie ai documenti forniti dall’ex collaboratore della CIA Edward Snowden. Grazie alla pubblicazione dei documenti riservati si era scoperto che la NSA aveva tenuto sotto controllo le comunicazioni di diversi capi di stato, compreso il telefono cellulare del cancelliere tedesco Angela Merkel.
Il governo tedesco ha spiegato di “prendere molto seriamente” la vicenda e la necessità di avere più informazioni dagli Stati Uniti sulle attività di spionaggio condotte in Germania. Il comunicato si conclude ricordando che comunque per la Germania continua a “essere essenziale per la sicurezza dei suoi cittadini e delle sue forze all’estero la collaborazione con i suoi partner dell’Occidente, a cominciare dagli Stati Uniti”.
Da giorni sull’intera vicenda ci sono comunque pochi dettagli, talvolta confusi e contraddittori. Secondo il New York Times, per esempio, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama non sarebbe stato al corrente di buona parte delle attività di spionaggio statunitensi in Germania e non era a conoscenza dell’avvenuto arresto del primo sospettato. Non è chiaro quali informazioni avesse sul secondo caso, quello del dipendente del ministero della Difesa tedesco.