Cinque cose su Forrest Gump
Uscì oggi, venti anni fa: un po' di cose per ricordarsi perché ne parliamo ancora
Il 6 luglio del 1994 uscì negli Stati Uniti Forrest Gump, un film del regista Robert Zemeckis e interpretato da Tom Hanks, che vinse sei oscar e moltissimi altri premi. Nel 2007 l’American Film Institute lo ha nominato 76° miglior film di tutti i tempi, il critico cinematografico Roger Ebert, uno dei più celebri degli Stati Uniti (morto nel 2013), gli assegnò il punteggio massimo di quattro stelle e lo definì un film “magico”. Fu anche un successo commerciale – riuscì a guadagnare, in tutto il mondo, circa 680 milioni di dollari – e nel corso degli anni è diventato uno dei film più ricordati degli anni Novanta. Ecco cinque cose sul film che forse non sapevate.
Dettagli
Come molti altri film molto apprezzati, Forrest Gump è ricco di dettagli difficili da notare alla prima visione (molti li trovate elencati sul sito IMDB). Ad esempio, quando Forrest comincia a giocare a ping pong gli viene spiegato che il segreto è «tenere gli occhi sulla pallina». Per il resto del film, quando gioca a ping pong, Forrest non sbatte mai le palpebre. In tutte le foto in cui il protagonista compare durante il film, invece, ha gli occhi sempre chiusi (il che è proprio in sintonia con il personaggio).
Battute celebri
Nel film ci sono diverse battute piuttosto memorabili, come ad esempio la faccenda della scatola di cioccolatini: «Mamma diceva sempre: la vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita». Secondo l’AFI si tratta delle 40° battuta migliore della storia del cinema. L’altra battuta famosissima del film, «Mi chiamo Forrest Gump. Tutti quanti mi chiamano Forrest Gump», non era prevista dal copione e venne improvvisata da Tom Hanks.
Pulp Fiction VS Forrest Gump
Forrest Gump uscì al cinema nello stesso anno di Pulp Fiction, considerato da molti il miglior film di Quentin Tarantino ed uno dei migliori film di sempre. Alla nomination per gli Oscar i due film si trovarono a competere in parecchie delle stesse categorie: miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista (John Travolta per Pulp Fiction) e miglior montaggio. Forrest Gump riuscì a conquistare tutti i premi e ad aggiudicarsi anche gli Oscar per i migliori effetti speciali e per la miglior sceneggiatura non originale (Pulp Fiction vinse soltanto l’oscar come miglior sceneggiatura originale, una categoria nella quale Forrest Gump non partecipava).
Attori alternativi
Il ruolo di Forrest Gump venne offerto inizialmente proprio a John Travolta, che lo rifiutò, preferendo partecipare alla lavorazione di Pulp Fiction. Grazie a Tarantino, la carriera di Travolta, che si trovava in lungo periodo di pausa, ritornò ad andare bene. Anni dopo, però, Travolta disse comunque di essersi pentito della sua scelta. Curiosamente anche Hanks rifiutò un altro ruolo, proprio in quell’anno: quello di protagonista nelle Ali della Libertà, uscito sempre nel 1994 (non sembra che però Hanks si sia pentito). Il ruolo di Forrest Gump venne anche offerto e rifiutato da Bill Murray (e che film diverso sarebbe stato?).
Effetti speciali
Fatto abbastanza inusuale per una commedia, Forrest Gump vinse l’Oscar per gli effetti speciali, che vennero realizzati dalla Industrial Light & Magic, allora di proprietà di George Lucas (il regista della serie Star Wars). Nel film ci sono alcuni eccellenti effetti speciali che sono particolarmente riusciti proprio perché quasi invisibili. Ad esempio, le gambe di Gary Sinise, che interpreta un militare ferito in Vietnam, scompaiono in maniera molto credibile per tutta la seconda parte del film, che l’attore trascorre in sedia a rotelle. Nelle partite di ping pong che gioca Forrest Gump non c’era in realtà nessuna pallina: venne aggiunta in un secondo momento grazie ai computer. Ma l’effetto speciale più notevole è quello che ha permesso di inserire Tom Hanks in una serie di filmati storici con personaggi famosi (come JFK e John Lennon). Anche la piuma che apre e chiude il film venne realizzata in parte al computer, partendo da una piuma vera ripresa davanti ad un bluescreen e quindi inserita nella scena.