Il re dei mangiatori da competizione
Joey Chestnut ha vinto la più importante gara di mangiatori di hot dog al mondo, per l'ottava volta consecutiva: ne ha mangiati 61 in 10 minuti
A partire dal 1972, il 4 luglio di ogni anno si tiene a Brooklyn, negli Stati Uniti, il “Nathan’s Hot Dog eating contest”, la più importante gara di mangiatori di hot dog al mondo. Il vincitore della bizzarra competizione è colui che riesce a mangiare il numero maggiore di hot dog durante un tempo di dieci minuti. La gara è organizzata da Nathan’s, il posto dove, a detta di molti, si mangiano i migliori hot dog di tutta New York (per questo è molto famoso: sta a Coney Island, all’angolo tra Surf e Stillwell Avenue). La gara di hot dog è soltanto una di una serie di eventi simili – gare di mangiatori di pollo fritto, di tacos, di polpette – e fa parte di un vero e proprio campionato. Anche quest’anno, per l’ottava volta consecutiva, la gara è stata vinta dal campione Joey Chestnut, un californiano di 30 anni che ha divorato 61 hot dog in dieci minuti. Non è il suo record: l’anno scorso riuscì a mangiarne 69.
La gara femminile – c’è una categoria femminile a parte solo dal 2011 – è stata vinta dalla ventottenne Miki Sudo, che in dieci minuti ha mangiato 34 hot dog, interrompendo la serie di tre vittorie consecutive della campionessa Sonya Thomas (Thomas è anche campionessa in carica nelle gare di mangiatori di aragosta e di zuppa di fagioli). Sudo era molto attesa perché a giugno del 2013 era riuscita a battere il campione Chestnut in una gara per i mangiatori di costolette di maiale.
Da diversi anni la gara di hot dog viene trasmessa da ESPN ed è un evento molto seguito negli Stati Uniti, con un pubblico di circa 2 milioni di telespettatori. Alla presentazione dell’edizione di quest’anno, per esempio, c’era anche il sindaco di New York, Bill de Blasio. Chestnut è stato protagonista di un altro evento bizzarro, un “fuori programma”: poco prima dell’inizio della gara ha fatto una proposta di matrimonio alla sua fidanzata, un’altra ex atleta di gare di cibo (lei ha detto di sì).
Nella gara di mangiatori di hot dog non ci sono molte regole, a parte il fatto che per poter ritenere l’hot dog interamente consumato bisogna mangiare sia il pane sia il contenuto. L’uso delle salse è ammesso ma solitamente non è una strada praticata, per ovvie ragioni; si possono anche usare bevande di qualsiasi tipo, che sono invece una soluzione adottata da praticamente tutti i concorrenti per facilitare la deglutizione. Tendenzialmente, dato che il tempo è poco, quasi tutti tendono a fare enormi bocconi che mandano giù senza masticare, bevendo contemporaneamente acqua o altri liquidi per aiutarsi.
Chestnut ha una tecnica tutta sua: mangia prima i wurstel, due per volta, e poi ingurgita i panini imbevuti nell’acqua. Il secondo classificato della gara di quest’anno, Matt Stonie, si è fermato a 38 hot dog in dieci minuti: molti si aspettavano di più da lui, dato che alcune settimane fa Stonie era riuscito a battere proprio Chestnut in una gara di gyros, in cui aveva fatto segnare peraltro un nuovo record mondiale: 24 gyros in dieci minuti.
L’Atlantic si è recentemente occupato di questo genere di “atleti” e di questa gara in particolare, a partire dalla considerazione di un dato statistico rilevante: Chestnut è uno dei pochissimi atleti di questo secolo e del secolo scorso a vincere una competizione annuale per l’ottava volta di seguito (la maggior parte degli atleti si ferma a 7).
Uno dei motivi che in parte spiegano il dominio incontrastato di Chestnut in anni recenti è la squalifica del 36enne giapponese Takeru Kobayashi, che vinse la gara di hot dog per sei volte consecutivamente dal 2001 al 2006, ma poi fu escluso dalla partecipazione al campionato quando nel 2009 rifiutò di firmare un contratto in esclusiva con la federazione organizzatrice, la International Federation of Competitive Eating (IFOCE). Il motivo è che Kobayashi voleva partecipare anche ad altri tornei non riconosciuti dalla IFOCE, ma meglio retribuiti.
Un’altra delle ragioni che spiegherebbero il successo di Chestnut, e l’assenza di grandi rivali, è che in questo ambiente non girano moltissimi soldi: data l’assenza di grossi premi in denaro, nessuno può seriamente pensare di potersi mantenere facendo soltanto questo, scrive l’Atlantic. Tra gli altri record di Chestnut si segnala quello delle ali di pollo fritte: 144 in dieci minuti (a volte gli capita di mangiarne anche gli ossi).
Foto: Kena Betancur/Getty Images