Anche giovedì proteste e scontri in Israele
A Gerusalemme Est i palestinesi si sono scontrati con la polizia israeliana; a Sderot – dove cadono i razzi partiti da Gaza – hanno manifestato gli estremisti di destra
Ci sono nuovi scontri in Israele e in Cisgiordania, dove la situazione è particolarmente tesa dal ritrovamento dei cadaveri di tre ragazzi israeliani che erano scomparsi il 12 giugno. L’esercito israeliano ha mobilitato le truppe nel sud del paese e ha richiamato in servizio i riservisti, dopo che la città di Sderot è stata colpita da razzi lanciati dalla Striscia di Gaza. A Sderot, inoltre, qualche centinaio di persone ha partecipato a una manifestazione per invitare il governo a reagire; intanto l’esercito ha sospeso per 10 giorni alcuni soldati che avevano pubblicato su Facebook delle immagini in cui chiedevano vendetta per la morte dei tre ragazzi.
Anche a Gerusalemme, luogo degli scontri più intensi mercoledì, la situazione è piuttosto complicata: manifestanti palestinesi si sono scontrati con la polizia israeliana. Gli scontri hanno portato al rinvio del funerale di Muhammed Abu-Khdeir, sedicenne palestinese trovato morto martedì a Gerusalemme Est: le cause della sua morte non sono ancora chiare, si sospetta che sia stato ucciso da estremisti di destra israeliani ma ore circolano anche ipotesi che sia stato ucciso da altri palestinesi per questioni slegate dal guaio con Israele. La famiglia del ragazzo accusa la polizia di Gerusalemme di voler impedire del tutto il funerale, usando le ragioni di ordine pubblico come pretesto.
A parte bombardamenti di lieve entità su obiettivi militari, al momento non sembra però che Israele voglia attaccare la Striscia di Gaza, governata da Hamas, con intensità pari a quella delle più massicce operazioni del recente passato. Haaretz scrive che secondo fonti dell’esercito il governo intende ripristinare la calma, e che se Hamas fermerà i lanci di razzi, Israele non peggiorerà la situazione.