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  • Giovedì 3 luglio 2014

Avere il miglior marcatore dei Mondiali fa vincere i Mondiali?

Il Guardian ha fatto un po' di conti e ha concluso che no (ma se sei l'Italia, un po' aiuta)

Real Madrid's Brazilian striker Ronaldo holds up the Golden Boot award for the highest goal scorer during the 2002 World Cup at the FIFA World Player Gala 2002 in Madrid, Spain Tuesday Dec. 17, 2002. (AP Photo/Paul White)
Real Madrid's Brazilian striker Ronaldo holds up the Golden Boot award for the highest goal scorer during the 2002 World Cup at the FIFA World Player Gala 2002 in Madrid, Spain Tuesday Dec. 17, 2002. (AP Photo/Paul White)

Al termine di ogni edizione dei Mondiali di calcio vengono assegnati una serie di riconoscimenti accessori, come quello al miglior giocatore del torneo o alla squadra più divertente. Al giocatore che ha segnato più gol in quel torneo viene assegnata la Scarpa d’oro (da non confondere con l’omonimo premio che viene assegnato dopo ogni stagione sportiva). Il trofeo, se pur secondario per importanza, è comunque piuttosto ambito dai calciatori e interessante per i tifosi. A questo proposito il Guardian ha pubblicato un’analisi dei dati storici dei vincitori della Scarpa d’oro dei Mondiali chiedendosi se avere un giocatore che segna tanti gol in ultima analisi serve alla nazionale per cui gioca quel calciatore, in altre parole: vincere la Scarpa d’oro serve a vincere i Mondiali?

La risposta è no. Dei 25 giocatori che hanno vinto il premio – che fino al 1994 veniva assegnato anche a più giocatori in caso di parità – spiega il Guardian che solo 5 hanno vinto la Coppa del Mondo nello stesso anno, e sono:

Ronaldo con il Brasile nel 2002, segnando 8 gol
Paolo Rossi con l’Italia nel 1982, segnando 6 gol
Mario Kempes con l’Argentina nel 1978, segnando 6 gol
Garrincha e Vava con il Brasile nel 1962, segnando 4 gol

In tutte le altre edizioni della Coppa del Mondo, vincere la Scarpa d’oro non è servito a vincere i Mondiali: questo vale anche per giocatori che hanno segnato davvero tanto come Just Fontaine, che è arrivato terzo con la Francia nel 1958 pur facendo 13 gol (miglior marcatore di sempre), o Eusebio, che ha segnato 9 gol nel 1966 ma con il Portogallo è arrivato terzo, e Gerd Muller, che nel 1970 ha vinto la Scarpa d’oro con 10 gol arrivando anche lui terzo con la Germania. Nelle ultime due edizioni dei Mondiali, 2006 e 2010, la Scarpa d’oro è stata vinta con 5 gol dai tedeschi Miroslav Klose prima e Thomas Muller poi, ma la Germania in entrambi i casi non ha vinto i Mondiali.

I gol decisivi
Per capire quale sia la reale influenza dei vincitori della Scarpa d’oro sull’esito dei Mondiali, allora, il Guardian ha provato a guardare la cosa da un’altra angolatura, quella dei “gol decisivi”. Spiega il Guardian:

Non tutti i gol sono creati uguali. Il gol di Ronaldo al 79esimo minuto della finale tra Brasile e Germania nel 2002 portò la sua squadra sul 2 a 0 ma non cambiò la storia. Al Brasile per vincere la finale bastava il gol dell’1 a 0 che Ronaldo aveva segnato 12 minuti prima. Ma allora, quali sono i gol che fanno la differenza? Con “gol decisivi” intendiamo gol che sono serviti a riportare la partita in parità o a sbloccare una situazione di parità.

Guardando i dati storici dei vincitori della Scarpa d’oro da questa prospettiva si scoprono alcune cose interessanti. Degli 8 gol con cui Ronaldo ha vinto la classifica nel 2002, per esempio, solo 4 hanno davvero fatto la differenza per il Brasile, mentre dei 6 gol segnati da Paolo Rossi nel 1982, 5 sono stati gol decisivi. Tornando a Just Fontaine, miglior marcatore di sempre dei Mondiali senza averli mai vinti, scopriamo che solo 6 dei suoi 13 gol sono stati decisivi; lo stesso vale per Gerd Muller, che nel 1970 di gol ne aveva segnati 10.

Facendo una classifica con questo criterio, il vincitore della Scarpa d’oro più “decisivo” per la sua squadra è stato Salvatore Schillaci nel 1990, che ha segnato 6 gol decisivi su 6 in totale arrivando comunque terzo con l’Italia. L’ungherese Sandor Kocsis, che invece ha vinto il premio nel 1954 con 11 gol segnati, è ultimo in questa classifica poiché solo 2 di questi gol sono stati decisivi (quell’Ungheria era fortissima e faceva spesso tanti gol).

Ad ogni modo anche il Guardian riconosce un problema con la sua analisi, e cioè:

Ci rendiamo conto che la nostra analisi ignora il fatto che tutti i gol hanno un effetto emotivo sulla squadra. E senza emozioni, quale sarebbe il punto di giocare a calcio?

Quest’anno – per ora – in testa alla classifica marcatori dei Mondiali c’è il colombiano James Rodriguez con 5 gol segnati, di cui 3 nella fase a gironi e 2 nella partita di ottavi di finale contro l’Uruguay. Dei 5 gol segnati da Rodriguez, comunque, solo 2 sono stati decisivi secondo i criteri del Guardian.