Sarkozy fermato in Francia
I magistrati vogliono sentirlo su un presunto caso di violazione del segreto istruttorio: hanno 48 ore per decidere se liberarlo o sporgere accuse formali
L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy è stato fermato dalla polizia a Nanterre, in Francia, per essere interrogato su un presunto caso di violazione del segreto istruttorio e “trafic d’influence”, cioè la pratica di aver sollecitato o ottenuto favori e trattamenti preferenziali in modo diretto o indiretto, per sé o per altri, grazie alla propria influenza e ai propri rapporti personali. Il reato (stabilito dall’articolo 433-2 del codice penale francese) è punibile con 5 anni di reclusione e con una multa fino a 500 mila euro , ha scritto AFP. La legge francese stabilisce che questo tipo di fermo – la “garde à vue” – sia valido 24 ore, prorogabili al massimo a 48: entro il termine del fermo i giudici ( Patricia Simon e Claire Thepaut) dovranno decidere se liberare Sarkozy o sporgere accuse formali.
Lunedì mattina erano già stati fermati l’avvocato di Sarkozy, Thierry Herzog, insieme a due magistrati della Corte di cassazione, Gilbert Azibert e Patrick Sassoust. Gli inquirenti ritengono di aver scoperto una “rete” di informatori all’interno della polizia e ai più alti livelli del sistema giudiziario francese che avrebbe “collaborato” con l’ex presidente e con le persone a lui vicine nell’ambito dei vari procedimenti che lo vedevano coinvolto. I primi sospetti sono sorti durante un’indagine penale per “corruzione” avviata nella primavera del 2013 a Parigi sui presunti finanziamenti dell’ex presidente libico Muammar Gheddafi alla campagna elettorale di Sarkozy nel 2007. Come parte di questa indagine, erano state messe sotto sorveglianza telefonica diverse persone vicine all’ex Capo dello Stato francese e lo stesso Sarkozy, a partire dal settembre 2013. Dalle intercettazioni telefoniche risulta che Sarkozy e il suo avvocato avrebbero cercato di ottenere informazioni riservate da uno dei magistrati fermati (Gilbert Azibert) promettendo in cambio un prestigioso incarico a Monaco. Risulta poi che Sarkozy e il suo avvocato erano molto ben informati riguardo un’altra inchiesta, quella relativa a Liliane Bettencourt.
(Le inchieste su Sarkozy e i giudici “bastardi”)
L’ex presidente francese è coinvolto in diverse inchieste. La prima, ancora in fase di indagine, per «favoritismo», al titolare della società Publifact, alla quale sarebbero stati affidati – senza gare d’appalto – i sondaggi dell’Eliseo durante la presidenza di Sarkozy. La seconda, ha a che fare con una procedura di arbitrato che sarebbe stata facilitata dall’allora ministro dell’Economia Lagarde nel governo di François Fillon, con Nicolas Sarkozy presidente. Questo caso coinvolge un uomo d’affari francese, Bernard Tapie, che era stato ministro con Mitterrand, ma che nel 2007 si era schierato con Sarkozy e lo aveva apertamente sostenuto. La terza inchiesta è quella che i giornali francesi hanno definito l’affaire Karachi, un giro di tangenti legato alla vendita di sottomarini tra Francia e Pakistan per il quale Sarkozy potrebbe essere ascoltato come “testimone assistito”. La quarta è quella relativa ai finanziamenti illeciti per la campagna presidenziale del 2007 di Sarkozy e l’ultima – nella quale però le accuse contro l’ex presidente sono cadute – riguardava Liliane Bettencourt, l’anziana erede del colosso della cosmetica, L’Oreal.