Sarà Juncker il presidente della Commissione UE
Lo hanno deciso i leader europei riuniti a Bruxelles, la nomina dovrà essere confermata con un voto del Parlamento europeo
Aggiornamento delle 16:30
L’attuale presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ha annunciato che il lussemburghese Jean-Claude Juncker è stato indicato dai leader europei come prossimo presidente della Commissione UE. Su 28 stati, solo Regno Unito e Ungheria hanno votato contro l’indicazione di Juncker, come avevano anticipato i primi ministri dei due paesi prima della riunione. Di solito il presidente della Commissione veniva indicato rilevando un ampio consenso nel Consiglio e senza la necessità di una votazione. La nomina dovrà essere confermata con una votazione dal nuovo Parlamento europeo nelle prossime settimane.
Decision made. The European Council proposes Jean-Claude Juncker as the next President of the European Commission #EUCO
— Herman Van Rompuy (@euHvR) 27 Giugno 2014
In una conferenza stampa al termine della riunione, il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi ha detto di avere votato per Juncker (che è del PPE e non del PSE) dopo “avere stabilito con gli altri leader europei le cose da fare”, attraverso un documento condiviso.
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Venerdì 27 giugno è il secondo giorno del Consiglio europeo a Bruxelles (Belgio), il vertice dei capi di Stato e di governo dell’Unione Europea dove si decidono le principali politiche e iniziative per il governo dell’UE. L’esito della riunione è molto atteso perché porterà alla scelta del nuovo presidente della Commissione europea, dopo le elezioni che si sono tenute in Europa a fine maggio. Dopo settimane di dibattiti e confronti, la maggior parte dei leader ha deciso di sostenere l’elezione del lussemburghese Jean-Claude Juncker, espressione del Partito Popolare Europeo che ha ottenuto più voti e che tra il 2005 e il 2012 era già stato presidente dell’Eurogruppo, il coordinamento tra i ministri dell’Economia degli stati membri. La sua nomina è data praticamente per scontata, anche se in più occasioni il primo ministro britannico David Cameron ha detto di essere contrario, perché ritiene Juncker un ostacolo alle politiche di riforme che il Regno Unito chiede da tempo in ambito europeo.
Il no di Cameron
Solitamente il presidente della Commissione viene nominato dopo avere rilevato un pieno consenso all’interno del Consiglio europeo, senza la necessità di una votazione vera e propria. Nei giorni scorsi Cameron ha criticato questo sistema, facendo intendere che nella riunione di Bruxelles potrebbe chiedere che si proceda a un voto vero e proprio per l’elezione di Juncker. Cameron ha però pochissimi spazi in cui muoversi, perché tutti gli altri leader europei sembrano essere ormai convinti che Juncker – che era stato indicato prima del voto dal PPE come il suo candidato – sia la scelta migliore per la presidenza della Commissione, o per lo meno la più semplice da realizzare senza creare troppe tensioni tra gli stati membri.
Prima dell’inizio del Consiglio europeo, alcuni governanti e capi di stato europei sembravano condividere la linea di Cameron. Il cancelliere tedesco Angela Merkel aveva detto che nel caso di un mancato pieno consenso, si sarebbe potuto procedere senza particolari problemi a una votazione. Ma le cose sono cambiate negli ultimi giorni e non solo per la Germania: anche la Svezia e i Paesi Bassi hanno confermato il loro appoggio a Juncker, dopo le critiche e le perplessità delle ultime settimane. L’unico stato membro oltre al Regno Unito che continua a essere scettico nei confronti dell’elezione è l’Ungheria.
Cameron vorrebbe che gli altri leader europei manifestassero esplicitamente il loro sostegno a Juncker tramite un voto, motivando la loro scelta. Alcuni avrebbero probabilmente difficoltà a farlo perché in precedenza avevano sostenuto altri candidati, più vicini al loro orientamento politico rispetto a quello di centro-destra di Juncker. L’iniziativa rientra nei piani di David Cameron per riformare e allentare i rapporti tra Unione Europea e Regno Unito (e anche per mostrarsi ai suoi elettori diverso e più esigente dagli altri leader europei). Il primo ministro a inizio 2013 annunciò di volere organizzare un referendum sull’Unione Europea nel 2017, nel caso in cui il suo partito vinca nuovamente le elezioni, chiedendo ai cittadini di votare la permanenza o l’uscita del Regno Unito dalla UE.
La Commissione
Semplificando, la Commissione europea è l’organo esecutivo dell’Unione: rappresenta gli interessi dell’Europa nel suo insieme e propone al Parlamento europeo e al Consiglio dell’Unione Europea le leggi e le nuove regole da fare adottare a tutti gli stati membri. Ha anche il compito di vigilare sulla corretta applicazione del diritto dell’UE da parte dei paesi. Il presidente ha il compito molto delicato di coordinare le attività della Commissione e di gestire i suoi rapporti con i leader degli stati membri.
Alle elezioni europee Jean-Claude Juncker era stato sostenuto dal Partito Popolare Europeo (PPE), mentre il Partito Socialista Europeo (PSE) aveva portato avanti la candidatura di Martin Schulz, che dovrebbe ora essere confermato alla presidenza del Parlamento europeo. Dopo le elezioni, Juncker era praticamente l’unico candidato ad avere qualche speranza di diventare presidente della Commissione grazie al risultato del PPE, confermatosi – seppure di poco – il primo partito all’interno del nuovo Parlamento.
Avendo indicato il candidato alla Commissione prima delle elezioni, Juncker gode di una sorta di “investitura” popolare, cosa su cui hanno fatto leva diversi leader europei per sostenere la sua elezione alla presidenza della Commissione. In un certo senso, non farlo significherebbe disattendere le richieste degli elettori e l’impegno stesso delle istituzioni europee, che per la prima volta avevano deciso di indicare il candidato alla presidenza della Commissione prima che si votasse. Lasciare al Consiglio dell’UE il compito di scegliere un candidato che non ha partecipato alle elezioni e farlo poi votare al Parlamento sarebbe un modo per indebolire l’autorità di quest’ultimo. Anche per questo motivo, diversi partiti iscritti ai socialisti europei appoggiano Juncker anche se è il candidato dei popolari.
Tempi
L’attuale presidente della Commissione europea è il portoghese José Manuel Durão Barroso, sempre del PPE. È in carica dal 2004 e il suo secondo mandato scadrà a fine estate. Dopo la nomina di Juncker, nei primi giorni di luglio dovrebbe tenersi la prima seduta del nuovo Parlamento europeo, seguita una decina di giorni dopo dal voto di conferma del nuovo presidente della Commissione. A settembre il Parlamento europeo avrà il compito di verificare le varie nomine legate ai membri della Commissione, votando infine a ottobre sul suo insediamento. Salvo contrattempi, la Commissione si insedierà definitivamente il prossimo novembre.