Il Parlamento della Romania ha chiesto le dimissioni del presidente Băsescu
Suo fratello è stato arrestato per tangenti: doveva fare pressione sui giudici per aiutare un uomo accusato di tentato omicidio
Il Parlamento della Romania ha chiesto al presidente Traian Băsescu di dimettersi, a causa dei presunti legami del fratello con l’esponente di una banda criminale. I deputati hanno inviato a Băsescu una dichiarazione in cui si dice che lo scandalo ha «gravemente e irrimediabilmente leso il prestigio» del suo ruolo. Il presidente, in carica dal 2004, ha chiesto scusa per le presunte azioni commesse dal fratello, si è difeso dicendo che non ne sapeva nulla, ha invitato i giudici a fare il loro dovere e ha accusato la coalizione di centrosinistra al potere di voler «mettere le mani sulla giustizia». Ha infine concluso che non si dimetterà.
Mircea Băsescu, fratello del presidente, era stato arrestato la scorsa settimana con l’accusa di aver ricevuto una tangente di 250 mila euro da Sandu Anghel, un uomo condannato lo scorso maggio a otto anni e nove mesi per tentato omicidio. Mircea Băsescu avrebbe accettato il denaro in quanto fratello del presidente, per fare pressione sui giudici del processo a carico di Anghel e ottenere una riduzione della pena. Mircea Băsescu, attualmente in custodia cautelare, dovrà scontare la pena preventiva di 30 giorni di carcere, come prevede la legge rumena, in attesa della decisione definitiva del tribunale.
La richiesta di dimissioni fatta dal Parlamento e dal primo ministro romeno Victor Ponta – esponente di un partito di sinistra, diventato premier nell’aprile del 2012 dopo che il governo di centro-destra di Mihai Razvan Ungureanu era stato rovesciato da una mozione di sfiducia – arriva quattro mesi prima delle elezioni presidenziali. Băsescu, prima sindaco di Bucarest, era stato eletto nel 2004 con l’alleanza di due partiti di centrodestra chiamata Giustizia e Verità. Nell’aprile del 2007 era stato temporaneamente sospeso dalla carica di presidente e sostituito ad interim da Nicolae Văcăroiu a seguito di un atto di accusa (impeachment) votato dal Parlamento. Nel maggio del 2007, dopo lo svolgimento del referendum, in cui gli elettori avevano votato a favore della sua permanenza, aveva riassunto la carica; nel 2009 era stato poi rieletto presidente venendo sospeso per la seconda volta nel luglio del 2012 con l’accusa di aver cercato di mettere sotto controllo i giudici della Corte Costituzionale e aver scavalcato in più occasioni le prerogative del primo ministro: il referendum per confermare o meno l’impeachment non venne però convalidato perché non si raggiunse il quorum. Di conseguenza, il 28 agosto, Traian Băsescu riottenne le sue funzioni. Avendo già portato a termine due mandati non potrà comunque ripresentarsi alle prossime elezioni.
Secondo diversi analisti, la richiesta di dimissioni è solo l’ultimo atto di una crescente spaccatura tra la coalizione di governo e il presidente. Băsescu ha basato la propria campagna elettorale sulla lotta alla corruzione e sul sostegno a un sistema giudiziario indipendente. La Romania è al terzo posto per corruzione tra i paesi dell’Unione Europea dietro Grecia e Bulgaria (i dati sono di Transparency International, organizzazione internazionale non governativa che si occupa di corruzione). Nel 2013 1.051 persone sono state condannate per corruzione, il 41 per cento in più rispetto al 2012. Uno di questi scandali ha coinvolto l’ex primo ministro Adrian Nastase, che nel giugno del 2012 tentò di suicidarsi poco prima di essere arrestato per corruzione.
Foto: il presidente della Romania Traian Basescu il 25 maggio 2014 a Bucarest (DANIEL MIHAILESCU/AFP/Getty Images)