L’Irlanda e Game of Thrones
La serie è stata girata soprattutto da quelle parti, aiutando il turismo e trasformando completamente l'industria cinematografica locale
Nel 2009 i produttori di Game of Thrones decisero di fare le riprese dell’episodio pilota della serie a Belfast, in Irlanda del Nord. Da allora tutte e quattro le stagioni di Game of Thrones sono state girate nel paese, portando notevoli benefici all’economia locale: non solo per il turismo, che è notevolmente aumentato, ma anche per gli inevitabili effetti sull’industria cinematografica locale, che hanno trasformato il cinema nordirlandese in uno dei più all’avanguardia del mondo.
A convincere i produttori di Game of Thrones a iniziare le riprese in Irlanda del Nord sembrano essere state due cose. Primo, gli incentivi pubblici per le produzioni cinematografiche: Northern Ireland Screen, la società pubblica nordirlandese che si occupa di cinema, si è impegnata molto per portare le riprese di Game of Thrones in Irlanda del Nord offrendo a HBO oltre 12 milioni di euro di fondi e promettendo sgravi fiscali per la produzione. Secondo, la possibilità di sfruttare le strutture cinematografiche costruite a Belfast negli ultimi anni: la serie, oltre a essere girata in alcune delle zone naturalistiche più famose dell’Irlanda del Nord, è stata girata negli studi cinematografici che si trovano nel Titanic Quarter, il nuovo quartiere di Belfast costruito dove prima stava il grande cantiere navale in cui fu costruito il Titanic.
Negli anni Game of Thrones è diventata una delle serie televisive più popolari del mondo (in Italia va in onda con il titolo “Trono di Spade”). Negli Stati Uniti l’ultimo episodio della quarta stagione è andato in onda domenica 15 giugno ed è stato visto in diretta da 7,09 milioni di persone: questa cifra chiaramente non comprende gli spettatori che hanno guardato la serie in streaming, quelli che l’hanno scaricata illegalmente e quelli che compreranno i DVD. Intanto Game of Thrones ha già superato i Sopranos tra le serie HBO più viste di sempre.
Il successo della serie ha portato molti vantaggi all’Irlanda del Nord, in particolare la regione di Belfast. Associated Press ha scritto che negli ultimi anni quasi tutti gli operatori turistici hanno cominciato a offrire visite degli studi cinematografici di Belfast, dove per esempio è stata creata l’ambientazione per la stanza del trono, oltre che degli altri posti dove sono state girate alcune delle scene più importanti della serie. Si stima che entro il 2016 il numero di turisti che ogni anno visitano la regione supererà i 2 milioni (nel 2013 erano circa 1,8 milioni). Per sfruttare questo improvviso aumento di turisti, l’agenzia nazionale del turismo ha promosso una campagna pubblicitaria basata sul turismo degli appassionati: la campagna usa frasi che scimmiottano alcuni aspetti della serie, come per esempio: “invadi il reame prima che sia troppo tardi” e “l’inverno sta arrivando, prenota ora”. Settimana prossima, durante un viaggio in Irlanda del Nord, anche la Regina Elisabetta visiterà il set di Game of Thrones a Belfast, dove è stata anche organizzata una mostra con gli oggetti di scena della serie.
Tra i posti più visitati ci sono Ballintoy Harbour, che è stata usata durante la seconda stagione come location per Iron Islands, la zona di Mourne e le montagne Slemish, dove sono state ambientate le grandi pianure dei Dothraki. Il posto più famoso, dice il Guardian, è comunque il piccolo villaggio di Cushendun, nella zona delle caverne dove sono state ambientate le scene in cui Melisandre di Asshai per la prima volta partorisce la creatura d’ombra.
Christine McComb, copropietaria di un’agenzia di turismo che organizza visite nei posti dove è stato girato Game of Thrones, ha spiegato che la richiesta di questo tipo di vistie guidate è aumentata costantemente negli ultimi anni, e che l’aspetto più positivo è che «queste non sono persone che sarebbero venute in Irlanda del Nord comunque. Sono quelle che vengono solo perché esiste Game of Thrones»
I benefici che Game of Thrones ha portato alla regione di Belfast riguardano anche più in generale le competenze legate all’industria cinematografica: grazie al lavoro per la produzione di Game of Thrones, sono state create decine di opportunità di lavoro per addetti alle luci, carpentieri, guardarobisti, costumisti, cineoperatori e addetti alla post produzione. Scott Ferguson spiega che «ora abbiamo delle strutture all’avanguardia e operatori altamente specializzati. Abbiamo le squadre di ripresa e quelle di post produzione che hanno lavorato alla serie televisiva più vista e più di successo degli ultimi anni». Ferguson qualche anno fa ha lasciato un lavoro in banca e grazie a degli aiuti pubblici si è iscritto a una scuola di post produzione cinematografica: ora lavora come colorista per Yellow Moon e si è occupato della produzione di Game of Thrones.
Arlene Foster, ministro dello Sviluppo dell’Irlanda del Nord, ha detto di aspettarsi una grande crescita del settore cinematografico e che «intorno alle strutture di HBO cresceranno competenze che potranno essere usate per altre produzioni».
L’arrivo di Game of Thrones, inoltre, ha avviato un trend positivo che negli anni ha fatto arrivare in Irlanda del Nord anche altre grandi produzioni, come “Dracula Untold” della Universal Pictures e il nuovo film di Ridley Scott, “Halo”. «HBO è stato un catalizzatore nel cambiare la percezione di quello che si può fare in Irlanda del Nord, come dicono gli americani è stato un game changer», ha spiegato Greg Darby, direttore del piccolo studio di produzione cinematografica Yellow Moon, che grazie al lavoro per HBO ha raddoppiato il suo personale in pochi anni. Cinque anni fa, scrive AP, l’80 per cento del lavoro di Yellow Moon era dato da produzioni locali e solo il 20 per cento da produzioni straniere. Ora il 70 per cento del lavoro dipende da produzioni straniere.