Con chi vanno Grillo e Farage
Oltre ai parlamentari dell'UKIP e del M5S, il nuovo gruppo al Parlamento europeo ne comprenderà altri di destra e di estrema destra
Nigel Farage, leader del partito britannico di destra ed euroscettico UKIP, negli ultimi giorni è stato molto criticato in Inghilterra per la decisione di arruolare altri europarlamentari di destra nel gruppo parlamentare europeo EFD, quello a cui ha deciso di aderire anche il Movimento 5 Stelle e di cui Farage è presidente e principale esponente.
Per formare un gruppo al Parlamento europeo, infatti, serve che questo contenga deputati di almeno un quarto dei paesi membri. Per questo, subito dopo le elezioni europee, Nigel Farage ha avviato dei colloqui con altri deputati: ha tempo fino al primo luglio, quando con la prima riunione plenaria verrà deciso il presidente del Parlamento europeo. Come riporta il Guardian, tra i parlamentari europei che dovrebbero entrare nel nuovo gruppo di Farage ci sono diversi esponenti dell’estrema destra europea: alcuni vengono da un partito svedese fondato da suprematisti bianchi, una parlamentare è stata eletta al Parlamento europeo nelle liste del Front National, il partito francese di estrema destra guidato da Marine Le Pen, e gli altri, come ha comunicato Farage in un breve comunicato del 18 giugno, sono due parlamentari lituani di Ordine e Giustizia, un parlamentare della Repubblica Ceca appartenente al Partito dei cittadini liberi e un lettone dell’Unione dei contadini.
Negli ultimi anni Farage ha provato a cambiare l’immagine del suo partito e spostarlo su posizioni più moderate: prima delle elezioni europee, in cui lo UKIP è diventato il primo partito inglese, aveva promesso che non si sarebbe alleato con partiti di estrema destra. Proprio per questo la scelta di arruolare nel nuovo gruppo europeo parlamentari di destra gli sta attirando molte critiche.
In particolare si è parlato dei due parlamentari svedesi provenienti dal partito Democratici Svedesi, il terzo partito per numero di parlamentari al parlamento svedese. Il partito è stato fondato nel 1988 da un gruppo di suprematisti bianchi, tra cui un ex membro delle Waffen SS naziste, e i suoi membri indossavano uniformi naziste alle loro riunioni. Nel 1995 il partito si era spostato su posizioni più moderate, abbandonando l’usanza delle uniformi e accettando di riconoscere come principio fondante la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Anche negli ultimi anni, con la scelta di adottare una margherita blu come nuovo simbolo al posto di una torcia, il partito aveva mostrato di voler cambiare le sue posizioni; tuttavia, riporta il quotidiano inglese Daily Telegraph, ancora nel 2012 alcuni suoi membri erano stati filmati mentre parlavano con un comico svedese di origine curda dicendogli che la Svezia non era il suo paese ma il loro.
Alle accuse di aver tradito la parola data, Farage ha risposto spiegando che i due parlamentari svedesi hanno scritto una lettera con cui hanno preso distanza dalle posizioni originarie del loro partito definendole «un grave errore». Con un comunicato, il gruppo EFD ha detto:
«Il loro partito è cambiato radicalmente negli anni. Hanno riconosciuto i loro errori. Abbiamo incontrato i due parlamentari svedesi e sembrano due ottime persone. Sono persone normali, non degli estremisti. Sono dei patrioti svedesi che vogliono solo il meglio per il loro Paese».
Anche Joëlle Bergeron, parlamentare eletta con il Front National, ha scritto al segretario di EFD prendendo le distanze dal partito di Marine Le Pen. Nella sua lettera, Bergeron ha spiegato di essere stata espulsa dal partito proprio a causa delle sue posizioni moderate dopo che si era detta favorevole ad estendere il diritto di voto agli immigrati. Tecnicamente, dopo l’espulsione dal Front National, Bergeron è al parlamento come indipendente.
L’Unione dei Contadini Lettoni è invece un partito centrista che fa parte dell’Unione dei Verdi e dei contadini, coalizione lettone che ha ottenuto il 12 per cento dei voti alle ultime elezioni nazionali del 2011 e ha 13 rappresentanti in parlamento.
Ordine e Giustizia è un partito di centrodestra ed euroscettico fondato nel 2002 dall’ex primo ministro lituano Rolandas Paksas, che si dovette dimettere quando si scoprì che aveva dato la cittadinanza lituana a uno dei finanziatori della sua campagna elettorale ed emersero dei suoi legami con alcuni esponenti della mafia russa. Ordine e Giustizia è considerato un partito populista e ha ancora un discreto seguito elettorale in Lituania, nonostante non abbia presentato un candidato alle ultime elezioni presidenziali. Rolandas Paksas è uno dei due europarlamentari eletti con Ordine e Giustizia, è al suo secondo mandato europeo ed è vicepresidente di EFD.
Anche il Partito dei Cittadini Liberi è un partito della Repubblica Ceca di destra e anti-europeista: è stato fondato nel 2009 con gli obiettivi di abolire il Trattato di Lisbona e organizzare un referendum per l’uscita dalla moneta unica europea. Alle elezioni nazionali il partito non è mai andato molto bene, ma come spesso accade per i partiti euroscettici, ha ottenuto risultati un po’ migliori alle elezioni europee: alle ultime elezioni ha ottenuto il 5 per cento dei voti e ha eletto un europarlamentare.
Con l’inclusione dei nuovi parlamentari, ora il gruppo EFD ha 48 membri da sette diversi paesi dell’Unione: abbastanza per essere riconosciuto al Parlamento europeo. Tuttavia, il fatto che molti dei 7 paesi necessari a formare il gruppo siano rappresentati da un solo parlamentare, è stato osservato, renderà il gruppo piuttosto fragile: si scioglierebbe automaticamente se uno solo di questi parlamentari dovesse abbandonarlo.
Nelle ultime settimane sul blog di Grillo sono comparsi diversi post a difesa delle posizioni di Farage e del suo partito. Per esempio, il 30 maggio è stato pubblicato un articolo dal titolo “Nigel Farage, la verità“, scritto dall’ufficio stampa di Farage. Nel post viene spiegato che nel gruppo EFD viene lasciata la possibilità ai singoli partiti di esprimersi liberamente su molti temi (per esempio quelli energetici: il partito di Farage è molto favorevole all’energia nucleare) e vengono sottolineate le posizioni in comune tra M5S e UKIP.
I deputati eletti al parlamento europeo formalmente non rappresentano il partito con cui sono stati eletti e si devono organizzare in gruppi sovranazionali – gli eletti del Partito Democratico, per esempio, entreranno a far parte del gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D). I gruppi parlamentari sono molto importanti nella gestione del parlamento europeo – scelgono il presidente, i vicepresidenti, i presidenti delle commissioni e i relatori, e anche il tempo di parola durante i dibattiti – e far parte di un gruppo dà la possibilità di presentare interrogazioni in Parlamento e di ricevere finanziamenti elettorali.