Gli attacchi in Nigeria contro chi guarda i Mondiali
È esplosa una bomba vicino a un centro di ritrovo dove vengono trasmesse le partite: sono morte almeno 13 persone
Martedì 17 giugno almeno 13 persone sono morte, e altre 20 sono rimaste gravemente ferite, in un nuovo attentato in Nigeria: intorno alle 20, ora locale, è esplosa una bomba vicino a un luogo dove un gruppo di persone si era riunito per guardare la partita dei Mondiali di calcio fra Brasile e Messico. L’attacco – che non è stato ancora rivendicato – è avvenuto a Damaturu, nello stato di Yobe, uno dei tre che si trovano nel raggio d’azione dei terroristi islamici di Boko Haram, i cui leader hanno più volte condannato lo sport in generale e il calcio sostenendo che, come la musica e l’alcol, sono gli strumenti con cui l’Occidente cerca di corrompere i fedeli e distruggere l’Islam.
Non ci sono ancora notizie definitive sul numero dei morti e dei feriti: la polizia locale ha confermato l’esplosione ma ha detto che i soccorsi stanno andando a rilento per paura di nuovi attacchi. Gli estremisti islamici del gruppo Boko Haram agiscono infatti frequentemente con “esplosioni secondarie” per uccidere le persone che arrivano per portare aiuto nel luogo di un attentato. La BBC ha intervistato un dipendente dell’ospedale di Damaturu, capitale dello stato di Yobe, che ha detto: «Le persone ferite sono così numerose che non si possono contare»; e ancora: «I mezzi dei militari e della polizia che li hanno portati hanno fatto finora quattro viaggi e ogni singolo camion era pieno di feriti. Sono tutti giovani e bambini». L’uomo ha anche detto che le lesioni subite dalle persone rimaste coinvolte nell’esplosione sono «orribili».
L’attacco è avvenuto in uno di quei luoghi molto popolari e affollati che sono diffusi in tutta la Nigeria. Non essendoci una televisione in ogni casa, in occasione di grandi eventi come i Mondiali gli abitanti si ritrovano in questi centri, spesso all’aperto, dove pagano per guardare le trasmissioni su un grande schermo. Negli ultimi giorni le autorità nigeriane avevano avvertito i residenti di alcuni stati di evitare le proiezioni pubbliche, temendo attacchi dei militanti islamici. Giovedì scorso ad Adamawa – uno dei tre stati che, con quello di Borno e Yobe, si trovano in stato di emergenza a causa dei ripetuti attacchi di Boko Haram – la trasmissione in diretta dei Mondiali era stata vietata. Nel frattempo l’esercito nigeriano ha fatto sapere di aver arrestato più di 486 persone che, secondo la stampa locale, sarebbero sospettati di legami con il gruppo islamista di Boko Haram. Sono state fermate domenica 15 giugno nello Stato di Abia, nel sud, mentre erano in viaggio verso la città di Port Harcourt, a bordo di 33 autobus.