L’attacco a Mpeketoni, in Kenya
Miliziani del gruppo estremista somalo al-Shabaab hanno ucciso almeno 48 persone attaccando due alberghi in una città sulla costa
Nella notte tra domenica 15 e lunedì 16 giugno almeno 48 persone sono state uccise in un attacco compiuto da un gruppo di uomini armati a Mpeketoni, città sulla costa del Kenya a poco meno di 300 chilometri a nord di Mombasa. L’attacco è stato poi rivendicato dal gruppo estremista al-Shabaab, lo stesso che attaccò il centro commerciale Westgate a Nairobi lo scorso settembre facendo oltre sessanta morti. Nella notte gli shabaab hanno attaccato alcuni hotel e una centrale di polizia di Mpeketoni, e poi hanno incendiato alcuni edifici.
Secondo il sito del quotidiano locale Standard, i miliziani hanno rubato anche alcune armi e diversi mezzi dalla stazione di polizia e poi sono scappati verso la foresta. Il capo della polizia locale, Hamaton Mwaliko, ha detto a Reuters che gli uomini armati hanno compiuto l’attacco usando un furgone rubato nella vicina città di Witu. L’assalto, ha aggiunto il capo della polizia del Kenya David Kimaiyo, è avvenuto mentre gli abitanti di Mpeketoni e parte delle vittime stavano guardando una partita dei Mondiali in televisione.
Al-Shabaab, che in arabo significa “la gioventù”, è un gruppo formato da estremisti islamici che si è sviluppato dall’Unione delle Corti Islamiche in Somalia, una rete di gruppi islamici che all’inizio del 2006 prese il controllo di Mogadiscio, la capitale somala. Fino a due anni fa al-Shabaab era in controllo di buona parte del territorio somalo e compiva attacchi piuttosto frequenti anche in Kenya: dopo essere stata attaccata dall’esercito somalo e da un contingente di forze regionali – tra cui soldati keniani – i membri di al-Shabaab hanno abbandonato Mogadiscio e diverse altre città del sud del paese, tra cui l’importante porto di Chismaio, e si sono concentrate nelle zone rurali del nord del paese. Nel 2012 l’organizzazione ha annunciato di essersi affiliata con al-Qaida.
Foto: Miliziani di al-Shabaab a Mogadiscio, in Somalia, il 29 giugno 2009. (AP Photo/Farah Abdi Warsameh)